◄ Tutte le news

Un’intervista “preoccupante” dopo un anno di errori. E non c’è l’unica doverosa promessa…
29/03/2024
Condividi

Qualcuno aveva esultato nei giorni scorsi rispetto alla notizia della ricapitalizzazione attuata dalla società, cosa che poteva essere fatta anche prima per poter operare diversamente sul mercato. Abbiamo letto nuovamente sui social slogan trionfalistici che confermano che questa scellerata stagione non ha insegnato veramente nulla. Cosa diranno, ora, i tifosi della società e non della Salernitana rispetto a un’intervista che fa suonare il campanello d’allarme? In attesa che la proprietà parli in conferenza alla stampa locale aprendosi di nuovo al dialogo con il pubblico, riteniamo non sia lesa maestà dire che alcune esternazioni destano preoccupazione e che, se le stesse cose le avesse dette Lotito, oggi ci sarebbero una marea di commenti negativi sul web. Dopo un anno del genere, con un ritiro pessimo, un mercato sbagliato in estate e in inverno, quattro allenatori in panchina, prezzi alti per entrare allo stadi, allenamenti a porte chiuse, record negativi, imbarazzanti prestazioni, numeri horror in casa, caso Dia, un dirigente come De Sanctis al timone e una retrocessione avvenuta a marzo dopo aver preso la squadra in A, con bilanci ok e a costo più basso del reale valore, continuiamo ancora a leggere di sperimentazioni, calo di entusiasmo, offese e minacce. Certo, se minacce ci sono state è giusto – anzi doveroso – denunciare alle autorità competenti e ci auguriamo che tutti coloro che scambiano i social per terreno anarchico in cui sfogare le proprie frustrazioni vengano condannati senza se e senza ma. Tuttavia riteniamo che Salerno, in termini di amore, rispetto ed affetto, abbia dato a Iervolino, alla sua famiglia, ai suoi collaboratori un rispetto smisurato.

Considerando, però, che la lotta ai diffamatori non può scoraggiare chi racconta i fatti con correttezza, ci sentiamo di dire che ci aspetteremmo ben altre dichiarazioni dopo una serie di promesse non mantenute e una retrocessione tra le più brutte della gloriosa storia granata. Un presidente che ha parlato di zona sinistra, modello Atalanta, grandi strutture, grandi investimenti, Salernitana subito dopo le grandi e “non abbiamo bisogno di cedere per acquistare”, oggi dovrebbe uscire allo scoperto e spiegare cosa abbia fatto perdere in così poco tempo quell’entusiasmo contagioso. E oggi i tifosi meritano soltanto una promessa: “Faremo uno squadrone per tornare subito in A”. Ad oggi, invece, la società fa capire che è pronta anche a fare un passo indietro, batte sul concetto di autofinanziamento, boccia un direttore sportivo ancora in sella, elogia un allenatore esonerato e che sarebbe tornato volentieri ma, soprattutto, afferma che punterà su uomini di mondo e non di calcio anche a costo di pescare dalla D. Quest’anno, con algoritmi annessi, non ha insegnato nulla? Per far calcio serve gente di calcio, che abbia vinto campionati e che sappia che Salerno è piazza che pressa e che richiede spalle larghe per reggere i momenti no. Tutte le altre mosse che non vanno nella direzione dell’allestimento di una rosa fortissima non faranno altro che affievolire l’entusiasmo di una piazza che sta vivendo questo dramma sportivo con estrema civiltà e correttezza. Ed è questo il messaggio che deve passare a livello nazionale!

Ogni giovedì alle ore 17:00 
IN DIRETTA
 sulla pagina Facebook
di Popolo Sportivo

Condividi