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Tutti i meriti di Giuseppe Raffaele, artefice dei 27 punti con rosa lacunosa
14/11/2025
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Si sta facendo un gran parlare in questi giorni dell’operato di mister Raffaele, al punto che alcune voci di corridoio parlano di un confronto sereno con la società per capire i motivi di alcune scelte. Non è la prima volta, del resto, che anche parte dell’informazione locale assicura che all’interno ci sia qualcuno non propriamente soddisfatto delle prestazioni della Salernitana, chissà forse le stesse persone che hanno impiegato due mesi per mettergli a disposizione almeno uno dei calciatori che aveva chiesto espressamente senza ascoltarlo quando, dal ritiro, invocava rinforzi.

A nostro avviso Raffaele è il vero artefice dell’ottimo campionato disputato sin qui dalla Salernitana. Squadra che prova a giocare a calcio in una categoria dove di spettacolo ce n’è poco, gruppo unito come non accadeva da anni, meritocrazia, duttilità tattica, idee chiare, nessuna paura nel passaggio ad una piazza carica di pressioni, 27 punti conquistati, un grande equilibrio nella comunicazione con l’esterno e una professionalità totale riconosciutagli dalla squadra e dalla dirigenza.

Davvero pensate  che ci sono scienziati che, con un organico completamente nuovo e in un contesto ambientale scottato da due retrocessioni di fila, avrebbero potuto fare meglio reggendo il passo di un Catania nettamente superiore e di altre realtà che hanno speso il doppio? Anche le critiche che gli vengono mosse si possono smentire facilmente. Ferraris arretrato perde in zona gol e siamo tutti d’accordo, ma questi accorgimenti tattici hanno permesso alla Salernitana di non subire due reti a partita, visto che la retroguardia è lenta e a centrocampo non c’è un elemento in grado di fare la differenza in interdizione. Ed è colpa di Raffaele se a Latina, con mezzo centrocampo out e l’obbligo di affidarsi a un giovane della Primavera, Ferrari sbaglia due gol a porta vuota o se col Crotone un predominio totale contro chi ha una rosa quasi alla pari non si è trasformato in un successo che sarebbe stato comunque meritato? Certo, una minima involuzione sul piano del gioco c’è, la squadra sembra fisicamente scarica in alcuni elementi e non ha mai vinto con uno scarto maggiore di due gol, ma pensare che il problema sia la posizione di Ferraris, una sostituzione o il 3-4-2-1 al posto del 3-5-2 significa dimenticare come sia nata questa stagione e in che modo si sia svolto il ritiro. Lasciamo tutti lavorare il mister, una garanzia per la categoria.

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di Popolo Sportivo

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