E alla fine si decide di non decidere. Perchè c’è la sfiducia nei confronti di De Sanctis, ma gennaio è lontano e la Salernitana vuol prendersi tempo per non sbagliare la scelta del sostituto. Se dopo Napoli mancava soltanto il comunicato ufficiale, oggi si va avanti in attesa che si trovi il profilo giusto per affidargli le chiavi del mercato invernale e di uno spogliatoio che necessiterebbe di una figura autorevole come Walter Sabatini. Quello che andava in tv a difendere il club dai torti arbitrali, che fece un miracolo in 8 giorni, che gestì al meglio il caso Bonazzoli e che caricò l’ambiente con la storia del 7%.
Esattamente l’opposto di quanto accade ora. Mercato sbagliato pur con tre mesi di tempo a disposizione, caso Dia gestito malissimo e pubblicamente, due allenatori esonerato e un terzo scelto da collaboratori esterni, nessuna dichiarazione a tutela di una Salernitana tartassata dalle giacchette nere e spogliatoio freddo, distaccato, con tanti musi lunghi e Inzaghi costretto a barcamenarsi tra mille difficoltà senza il necessario appoggio. Per ora, dunque, De Sanctis resta lì, al netto della peggior partenza in A della storia della Salernitana, dell’ultimo posto e delle critiche della piazza.
“Non abbiamo bisogno di difensori” e “Soulè non serve”: ricordate queste dichiarazioni? Che, guardando la classifica e la media gol subiti, sarebbero sufficienti per un esonero? Aggiungiamo un’altra “perla”. In estate Sansone era svincolato, acquistabile a parametro zero e con ingaggio alla portata delle casse societarie. C’era la totale disponibilità del calciatore e del suo entourage, ma De Sanctis non lo ha mai preso in considerazione sia per motivi anagrafici, sia perchè era convinto di portare a Salerno gente più forte. Intanto, però, Sansone trascina il Lecce verso una grande rimonta col Milan. Risposta anche a chi ha detto dopo Napoli che “non sono queste le partite in cui fare punti”.
Se aggiungiamo i 25 milioni di euro spesi tra Sambia, Bradaric, Daniliuc, Bronn, Lovato e Pirola, il super investimento per Maggiore, l’assenza di un vice Bradaric da un anno e mezzo, il no al ritorno di Ranieri, Ruggeri, Zortea, Verdi e Djuric (alla lista potremmo aggiungere anche Dragusin, restituito alla Juve con troppa disinvoltura) e il doppio esonero (“Moriremo insieme”, altra citazione da aggiungere alla collezione) il quadro è completo. E la favoletta del budget risicato non deve e non può essere un alibi. C’è una sosta a disposizione da sfruttare al meglio, rinviare ciò che è stato già deciso a che serve visto che il primo gennaio devono essere già pronti i 4-5 rinforzi che servono?