“Salerno non merita questo” è una delle tante frasi-tormentone di questa stagione sin qui negativa. Non è così. Perchè parte dell’ambiente ha grosse responsabilità ed è “complice” di questo spettacolo poco edificante a cui stiamo assistendo da mesi. Non gli ultras, non i 150 di Verona, non i 4000 che hanno popolato lo stadio per un allenamento: lì c’è solo da togliersi il cappello.
La Salernitana, che è una cosa seria, è per troppi, però, un’occasione unica per ritagliarsi una vetrina, per assicurarsi 20 secondi di vanagloria. Si dovrebbe chiedere conto a tanti personaggi che, dopo aver propinato fake news a ripetizione all’epoca della cessione societaria, hanno pronosticato la salvezza a marzo. Gente che andrebbe isolata, al pari di chi li segue e di qualche personaggio che sui social invitava ad “andare a mare” perchè raccontare la verità significava “essere vedove degli odiati romani”.Riepiloghiamo un po’ quanto accaduto. Sousa dice pubblicamente c’è un ridimensionamento degli obiettivi? E’ colpa della preparazione fisica, quella svolta in un ritiro con 0 acquisti, gente fuori rosa e altra non all’altezza della categoria. Il mercato estivo porta in dote Tchaouna, Legowski, Ikwuemesi e Stewart? Però abbiamo l’ossatura, e che importa se non arrivano difensori dopo aver preso 120 gol in due anni.E poi le sottovalutate responsabilità dell’ex ds De Sanctis che ha speso tanti milioni di euro tra Lovato, Daniliuc, Bronn, Sambia, Pirola e Bradaric bocciando Ranieri, Ruggeri, Zortea, Djuric e Bonazzoli. Quelli presi a zero dai “pasticcieri” (assieme a Ribery, Bonazzoli, Coulibaly, Kastanos, Strandberg) senza società e con le banche a gestire la squadra.
Poi è stata colpa di Inzaghi, quello che ha messo sotto quasi tutte le grandi giocando con Pierozzi (voluto dal mister, a oggi è l’unico nuovo che ha inciso) e Sambia difensori centrali e che deve “vergognarsi” per aver fatto 0-0 a Torino. Il mercato ha portato in dote una decina di calciatori, alcuni anche interessanti, ma Sabatini ha ammesso di essersi “mosso in ritardo, per tanti motivo. Ho sbagliato e chiedo scusa”.Ecco cosa ha portato l’incapacità di parte dell’ambiente di vedere critiche in tempi non sospetti come un campanello d’allarme a fin di bene e totalmente pro Salernitana. Ecco cosa comporta seguire gente che pontifica su facebook non avendo un lavoro e che prova a scimmiottare un mestiere serio ironizzando su chi, presente sul posto, osava parlare di rosa spaccata, gruppo disunito, fratture interne e forte rischio retrocessione.
La favola dei Della Valle non ha insegnato nulla. Tanta ironia sul club del “direttore che ci porta in A” (e hanno avuto ragione!), oggi nessuno chiede il conto agli osannatori di professione. Da cosa ripartire? Dalle persone che stanno tornando ora a casa dopo aver viaggiato di notte, quelle che meritano atteggiamenti diversi da parte dei calciatori. Pagati puntualmente dalla società e, sin ora, non all’altezza della maglia che indossano e dello stipendio che percepiscono.Sappiano, i leoni da tastiera, che chi ha criticato in largo anticipo ama la Salernitana e sta soffrendo più di loro. Il miracolo sportivo è ancora possibile, mai disertare perchè è la maglia che conta e non chi la rappresenta. Parte dell’ambiente, però, ha dimostrato di non essere pronto per la A. Perchè il dettato sottobanco o la paura di imbattersi nella gogna social hanno prevalso sul racconto dei fatti. Quello che poteva evitare tutto questo.
E comunque…è finita si dice alla fine. Possibilmente giocandosela con i pochi che hanno voglia di lottare e non con chi cammina, scambia magliette e non saluta l’allenatore. Di costoro ne possiamo fare a meno. E gli si dica già da ora che, in caso di B, resterebbero e starebbero comodamente seduti in tribuna per 12 mesi. Forza Salernitana, non è finita! Iervolino ha fatto grandi cose per due anni e c’è tempo per scrivere un’altra pagina di storia.
FONTE TUTTOSALERNITANA