“Belec; Zortea, Gyombér, Strandberg, Ranieri (43′ st Gagliolo); Schiavone (43′ st Djuric), Di Tacchio, Kastanos; Ribéry; Gondo (20′ st Simy), Bonazzoli (27′ st Obi). A disp: Fiorillo, Russo, Aya, Delli Carri, Jaroszynski, Veseli, Kechrida, Vergani. All: Colantuono“. E’ questa la Salernitana che, il 31 ottobre di due anni fa, scese in campo contro il Napoli a due mesi esatti dalla potenziale esclusione del campionato, senza una società alle spalle e con Lombardi in sede con Fabiani per cercare l’accordo per il ritorno a gennaio. Sulla carta quella squadra, in zona retrocessione e con gente che rischiava di ritrovarsi svincolata, doveva portare il pallottoliere. Tra l’altro mancavano anche i due Coulibaly, che erano partiti alla grande e Ruggeri, il motorino della fascia sinistra. Di contro Koulibaly, Di Lorenzo, Ospina, Zielinski, Mertens, Politano, Fabian Ruiz, Anguissa, Lozano ed Elmas.
Un pubblico fantastico, però, seppe toccare le corde giuste. A fine gara anche i tesserati azzurri riconobbero quanto il tifo avesse colmato il gap tecnico. Quel Napoli primo in classifica vinse soltanto per 1-0 sfruttando un errore di Belec e una mischia fortunosa, prima dell’assedio granata che produsse un salvataggio sulla linea di Di Lorenzo e un’occasione clamorosa fallita da Gagliolo, oltre all’espulsione di Koulibaly per fallo su Simy lanciato a rete. Quella Salernitana, guidata da Colantuono, avrebbe meritato almeno il pareggio e lasciò il campo tra gli applausi del pubblico. Ecco, quella sera si ebbe la conferma che un gruppo di uomini veri che onora la maglia può sfiorare le imprese contro i più forti.
Davide contro Golia? I campioni d’Italia contro l’ultima in classifica? Nessun problema, nessuna paura. E’ forse l’ultima occasione che questi calciatori hanno per dimostrare di essere “uomini” (calcisticamente parlando) prima ancora che atleti. Perderemo? Probabile. Ma dal riscaldamento al 95′ non si tira indietro la gamba, si getta fino all’ultima goccia di sudore. Per la storia, per il derby, per la rivalità, per la classifica, per dare un senso a questo campionato iniziato nel peggiore dei modi. Zero timori reverenziali, zero rassegnazione. Come quando stavano preparando la festa considerandoci ospiti sgraditi e sono stati ammutoliti. La squadra lo deve alla gente, soprattutto a quei salernitani (?) che saranno in curva Nord con le maglie azzurre . Avanti Salerno, avanti Salernitana!