Quando Iervolino ufficializzò il suo ingresso nell’organigramma societario eleggendolo vice-presidente, tanti tifosi della Salernitana furono particolarmente contenti. All’interno di una società fondamentalmente inesperta, era fondamentale aggiungere personaggi carismatici e che conoscessero a menadito il mondo dello sport. E così Gianni Petrucci fu accolto con un forte applauso alla sua prima all’Arechi, ancor di più perchè era stato tra i dirigenti più vicini alla squadra nel ritiro di Rivisondoli come testimoniarono tante dichiarazioni distensive e ottimistiche in una fase contraddistinta da diverse polemiche circa un mercato che stentava a decollare. Considerando che il proprietario non era stato mai tenerissimo nei confronti della Lega, della Federazione, dei procuratori e del mondo arbitrale, ancor di più era necessario si affiancasse di professionisti con le spalle larghe, con una grande carriera alle spalle e con le conoscenze giuste per tutelare la Salernitana nelle sedi opportune in caso di necessità. Col passare dei mesi, però, Petrucci si è defilato, forse anche a causa di una spiacevole vicenda personale che, per fortuna, è stata archiviata come una brutta parentesi senza conseguenze. E’ vero, allo stadio lo abbiamo visto spesso e anche nel girone di ritorno del campionato scorso ha provato a scuotere lo spogliatoio dal torpore con un discorso motivazionale prima della trasferta di Cagliari. Ora, però, la strada è quella del silenzio. Del resto aveva annunciato a più riprese che si sarebbe defilato qualora Iervolino avesse passato la mano. Ora ci sarebbe bisogno di ascoltare anche il parere di un “uomo di calcio” e non di mondo, a patto che si vada oltre gli elogi al club per gli investimenti fatti in passato entrando nel dettaglio di tante argomentazioni che stanno a cuore alla tifoseria. C’era anche lui, post Palermo, al Mary Rosy per sancire il ritorno soltanto provvisorio di Iervolino in città. Oggi Salerno invoca chiarezza e pretende che tutti coloro che fanno parte dell’organigramma diano spiegazioni circa un ridimensionamento costante che rischia di costare il doppio salto all’indietro. In fondo è vice-presidente, mica l’ultimo arrivato…