◄ Tutte le news

Sabatini: “Inzaghi, Mazzocchi, Dia: ecco il loro futuro”
25/12/2023
Condividi

Ecco le prime parole di Sabatini: “Ringrazio il presidente per le parole, mi ha presentato in modo bellissimo. È un’avventura difficile ma fantastica. Farò fatica e sono già pronto a farla per la Salernitana. Ne vale la pena perchè l’amore di questa città mi ha restituito a un certo tipo di vita interiore bellissima e non ci rinuncio. Grazie per questa seconda opportunità. Scusatemi per questo mio ossigeno sintetico che mi porto dietro. Non è uno scherzo ripresentarmi a questa piazza, che per me è stata come una casa. Devo quindi dare il massimo, ho in mente tante cose, semplici perchè questo è il calcio. Questa squadra non è scarsa come la classifica può raccontare, ha dei valori e chi l’ha costruita non ha fatto errori pacchiani. Tantissimi di questi giocatori li avrei presi anch’io. Questo non li eleva a campioni ma sono dei buoni calciatori. De Sanctis e Iervolino non hanno fatto errori gravi, sono tutti giocatori forti. Sono già in clima battaglia, quello che manca è la coesione di squadra, circostanza difficile da creare ma sarà fatto dall’allenatore e da me con i collaboratori e dagli stessi calciatori nello spogliatoio. Dovranno fare quello che finora non hanno fatto, non basta giocare bene, bisogna andare oltre l’ostacolo. Serve l’euforia per trovare risultati, senza dovremmo giocare disperati. È quello che io pretenderò. Non ci sarà la legge marziale ma una richiesta di essere sempre competitivi, non solo la domenica ma anche durante la settimana. La squadra deve trovare quindi euforia o disperazione. Non voglio retrocedere e non devo retrocedere, non cullo illusioni e sogni ma vivo di realtà, la Salernitana si deve salvare, costi quello che costi, sempre nell’ambito della lealtà. Se non dovesse succedere, la Salernitana deve andare avanti negli anni a riprogrammarsi, ripartire e stabilire un ciclo virtuoso. Lo considererei comunque un fallimento personale. Il presidente mi dice vai e salvati ed è quello che farò. Sarà difficile ma deve succedere, ci salveremo. Se le altre squadre si chiedessero allora chi retrocede, rispondo non la Salernitana”.

Sa di rappresentare ossigeno puro per questo ambiente?
“A me manca. Credo di saperlo e posso pensarlo. I salernitani saranno con me in quest’avventura incosciente. Condivideremo questo mio desiderio di salvarci.”.

Qual è stavolta la percentuale di salvezza?
“Più bassa di quel 7%. Non lo decisi io ma alcune riviste specializzate. Lo presi come slogan per combattere e abbiamo combattuto. Oggi sarà il 5% forse e non è poco”.

Qual è la sua idea su Boulaye Dia? Se dovesse partire come intende sostituirlo?
“È un grande giocatore, da squadra metropolitana. Non so chi lo chiederà e se lo chiederanno. Nel farlo dovranno sapere che costa. Iervolino non ha bisogno di un contabile ma da quando è arrivato ha sborsato vicino ai 100 milioni. È legittimo voler rientrare dagli investimenti, anche se in parte. Vedremo chi si presenterà, di certo non in prestito. Si muoverà solo in caso di offerta che permetterà alla Salernitana di muoversi per un’eventuale sostituzione. Dopo studieremo anche la clausola nel contratto”.

Che idea si è fatto della Salernitana, perchè c’è stato questo corto circuito?
“Dobbiamo capire perchè la Salernitana non riesce ad esprimersi sempre come ha fatto ieri col Milan e per larga parte con l’Atalanta. Nel calcio quando si realizza un episodio, può essere ripetuto. Se fai bene una partita la puoi rifare. Il problema è quando non fai mai una cosa. La Salernitana è forte ma ha dei difetti, è fragile e qualche volta non è solida. Vedremo poi a livello tattico. Non ho perso nessuna partita della Salernitana, conosco tutti i giocatori e parlerò con ognuno di loro. Voglio capire perchè non hanno orgoglio e forza di imporsi, perchè non vogliono qualcosa in più da loro stessi”.

Questa squadra potrà fare a meno di Mazzocchi? Che idea si è fatto?
“È un giocatore importantissimo. L’interesse del Napoli lo vedo come un orgoglio. L’ho preso dal Venezia per un milione. Potrebbe accusarmi di tappargli le ali e metterlo in difficoltà, se il Napoli lo vuole deve parlare di lui come un giocatore importante e da nazionale, non come un aggregato. Ieri ha giocato gli uno contro uno con Leao, se ci fosse stato Mazzocchi nei quarti di Champions l’anno scorso sarebbe andato avanti il Napoli. De Laurentiis deve trovare un accordo con Iervolino“.

Stavolta non c’è la stessa disponibilità economica di due anni fa, serve prima vendere per poi acquistare. Ha già un piano per il mercato di gennaio?
“Devo fare i conti. Comincerò a farli da domani. Dovrò vedere chi potrebbero essere gli acquirenti per i nostri giocatori. Il presidente non è stato così estremo, ha denunciato solo una situazione ma non è stato drastico. Il calcio è fatto di occasioni. Può essere che le situazioni di sofferenza possano essere risanate da ulteriori investimenti, magari prendi un calciatore a due milioni e tra sei mesi lo rivendi a dodici. Per adesso non ho ricevuto richieste o telefonate di procuratori di giocatori che vorrebbero andare. Soldi in cassa non ne hanno portati. Oggi non voglio parlare di mercato ma della salvezza, voglio farlo con questi calciatori che mi piacciono. Devono fare di più e meglio. Poi se troveremo una situazione gratificante per l’azienda lo coglieremo. Ora è importante la partita di Verona”.

Bisogna innanzitutto sollecitare questo gruppo per farlo diventare squadra, come intende muoversi con i calciatori che hanno il mal di pancia?
“Con me il mal di pancia potrebbe anche aumentare. Ho bisogno di vedere come si allenano, come si parlano tra di loro, come si interfacciano durante la fatica. Devo vedere una squadra che fatica in campo. Dopo aver visto alcuni allenamenti avrò un quadro più chiaro. I calciatori bisogna vederli quando sono sotto stress. Non vedo l’ora di vedere il gruppo in allenamento. Chiarirò a tutti la mia idea di calcio e di vita, di obiettivi reali e supposti, di possibilità. So che è difficile, i gruppi sono sempre variegati ma mi riconosco attenzione e sensibilità che farò valere”.

Di quanti giocatori ha bisogno questa squadra e in che reparti? Potrebbe esserci qualche arrivo prima delle cessioni? Inzaghi risponde alla sua idea di calcio?
Inzaghi fa il suo calcio, vedremo il rendimento nelle prossime partite. Intende il calcio in modo esuberante e mi piace. Non mi sentirai dire di cosa ha bisogno questa squadra. Ci sono dei margini che deve colmare, devo capire se potrà farlo e come. Poi potremo parlare delle integrazioni alla rosa”.

Un commento su Mikael e Bonazzoli.
Bonazzoli è un giocatore fortissimo ma che non sta mantenendo le promesse e mi dispiace. Lo considero come un figlio e so che potrebbe fare molto di più. Alla Salernitana con me è stato determinante insieme a Djuric, ha fatto dei gol da antologia. Era molto disponibile alla collaborazione e alla cucitura del gioco. Mikael non tornerà, troveremo una soluzione per farlo rimanere in Brasile. Mi ha generato una grande frustrazione personale. L’ho preso di corsa, ha grandi qualità tecniche ma totalmente avulso dall’idea di essere un calciatore nella testa. Era un pizzaiolo, è stata una grande delusione calcistica e umana. Non voglio che torni neanche per un pomeriggio”.

La partita di Verona quanto può orientare la salvezza e il mercato di gennaio? Lei è direttore generale, potrebbe arrivare anche un direttore sportivo?
“La partita di Verona è essenziale, dobbiamo affrontarla da disperati e vincerla per cambiare il corso della stagione. Sulla figura del ds dovrò parlare col presidente. Stando qui capirò se è una figura che possa essere rilevante, se così fosse lo dirò al presidente e troveremo una soluzione”.

Più complicata la salvezza o far quadrare i conti? 
“Ugualmente difficile. Se ti salvi il patrimonio dei giocatori si valuta quindi un problema risolve l’altro”.

Quale rotta deve inseguire la Salernitana? 
“Qualora tirasse il vento spero soffi alle mie spalle e di chi lavora con me”.

Come ha trovato Iervolino dopo un anno e mezzo?
“Un po’ più preoccupato e scettico sulle persone. Due anni fa era euforico e disposto al sacrificio, come oggi ma più preoccupato. Ora sa che il calcio è materia nebulosa e non la capisci fino in fondo”.

Inzaghi è l’allenatore adatto a questa Salernitana?
“Lo vedo combattivo, fa molto movimento in panchina. Gli faccio i miei migliori auguri. Ci parlerò subito il 26 quando si alleneranno. Sarò qui e cercherò di capire mezzi e motivazioni che ci metterà a disposizione per arrivare all’obiettivo. Non è una mia scelta, questo un po’ mi condiziona. Se ci sarà da combattere una battaglia preferirei combatterla con qualcuno che scelgo io ma questa non è una condanna per Inzaghi. Non sono così cane da condannare una persona a prescindere. Ma sono costretto a dirlo. In qualche misura sono leggermente condizionato, ma non al punto di volerlo fuori. Mi auguro che mi obblighi a tenerlo, dipenderà solo dai risultati. Colgo l’occasione per puntualizzare una cosa su Colantuono. Il punto della salvezza fatto a Genova è stato fondamentale, per l’equilibrio di quel campionato fu il risultato che ci permise di restare in serie A. Chissà che non possa essere lo stesso anche per l’attuale guida tecnica. Ma non scrivete di Inzaghi esonerato, mi raccomando. E’ monitorato. Ha bisogno anche di un po’ di fortuna”.

Quale reparto l’ha preoccupato di più?
“Vi aspettate che vi dica la difesa ma non lo farò. È la squadra nel suo complesso che denuncia alcune lacune. Il Bologna difende con tutta la squadra ed è diventata quasi imbattibile”.

È possibile cambiare il DNA di una squadra?
“La Salernitana la vedo fragile ma anche capace di mettere in difficoltà squadre di spessore più alto. Mi aspetto delle cose da questi calciatori. Non è squadra scarsa. Ci sono molti calciatori interessanti. Legowski ha l’argento vivo addosso e ha combattività. Dia può giocare anche nell’Inter”.

Viene chiesto a Sabatini di farsi portavoce per iniziative sui biglietti, visto il costo eccessivo. Risponde l’ad Maurizio Milan: “Domanda che mi lascia perplesso. Ci sono partite di fasce diverse, ieri c’era una big. Questa società è sensibile a fasce deboli, abbiamo aperto lo stadio ad associazioni, ragazzini delle scuole. Ci sono poi partite dove possiamo farlo, cioè quelle delle fasce minori. Questo club deve trovare la sostenibilità economica anche attraverso il botteghino, ne riparleremo anche quando avremo una situazione dello stadio migliore”.

Ogni giovedì alle ore 17:00 
IN DIRETTA
 sulla pagina Facebook
di Popolo Sportivo

Condividi