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Rinaldi un calcio ai pregiudizi sognando la B: “Il progetto Longobarda Valle dell’Irno e l’amore per la Salernitana”
20/09/2024
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Quella che raccontiamo oggi è una storia di straordinaria normalità, quella di una donna innamorata del calcio e che, con competenza e professionalità, sta sfatando tanti stupidi tabù che non dovrebbero esistere nel mondo dello sport. Il cognome è Rinaldi, come il Siberiano, e pare quasi un segno del destino visto che è una sfegatata tifosa della Salernitana. Dopo l’esperienza sulla panchina del Baronissi, il tecnico ha iniziato una nuova e affascinante avventura alla guida della Longobarda Valle dell’Irno, squadra della provincia di Salerno che militerà nel campionato di terza categoria. La nostra redazione ha avuto il piacere di intervistarla per parlare di questo intrigante progetto, ma anche dell’amore smisurato per la Bersagliera e per i colori granata: “Ho accettato subito questo incarico, ritenendo ci fossero i presupposti per gettare le basi per un qualcosa di duraturo. Finito il mio lavoro a Baronissi, mi sono ritrovata catapultata in una realtà ambiziosa e che ha deciso di puntare sul famoso mix tra giovani ed esperti. Sono felice di poter contare su gente come Lanaro e Di Paolo, rispettivamente capitano e vice capitano, ma anche su Pako Memoli e sul presidente Scala che sarà anche a mia disposizione come portiere. Ma alla rosa aggiungeremo tanti giovanissimi, persone di 15-16 anni che sognano correndo dietro ad un pallone e che meritavano questa opportunità. La spina dorsale sarà composta da molti over che, assieme allo staff tecnico, avrà il compito di far crescere questi ragazzi aiutandoli specialmente nei momenti di difficoltà che inevitabilmente incontreremo nell’arco di una stagione così lunga. L’anno prossimo formeremo anche una squadra juniores, cosa che mi inorgoglisce tanto”.

Rinaldi ha le idee chiare anche sul tipo di impostazione tattica: “Parto da una premessa che per me è fondamentale: bisogna sempre adattarsi alle caratteristiche dei calciatori a disposizione ricordandoci che siamo comunque in terza categoria e che la richiesta tecnico-tattica deve essere confacente al mondo dilettantistico. Certo, l’idea di arrivare al risultato attraverso il gioco senza improvvisare nulla sarà la linea guida durante tutti gli allenamenti. Non bisogna inventarsi nulla, basta ricordare ai ragazzi che il calcio è un gioco collettivo che deve esaltare le individualità, con il noi che prevale sull’io. La base è il 4-4-2, con marcamento a zona a palla scoperta, sovrapposizioni costanti degli esterni per sfornare tanti cross per le punte e un modulo camaleontico che può trasformarsi in non possesso in 4-5-1 o 3-5-2. Grande importanza anche alle coperture preventive per evitare ripartenze pericolose se perdiamo palla in fase di possesso”. E’ nata una bella collaborazione con la Longobarda Salerno, altra meravigliosa realtà del calcio dilettantistico locale: “Siamo molto orgogliosi di questo. So che Christian Verderame mi ha fatto i complimenti, non posso che ricambiare perchè stiamo parlando di un top player per la categoria e di un professionista straordinario, oltre che di un uomo di rara sensibilità al pari di tutta la società. Ci accomuna la volontà di abbinare la passione per lo sport a progetti sociali legati alla beneficenza come la Longobarda For Smile. Nel nostro piccolo, da addetti ai lavori, vogliamo essere da esempio soprattutto per i più giovani”.

Inevitabile un pensiero sulla Salernitana: “Non voglio entrare nel merito del dietrofront di Iervolino, lo invito soltanto a vedere la nostra curva a rendersi conto di quanto possa dare la gente alla squadra. Ha ricevuto applausi e cori d’approvazione quando ha fatto bene, il minimo è che ci possa essere una contestazione civile dopo una retrocessione come quella della passata stagione.E’ evidente che la sua identità comportamentale e caratteriale non si sposi bene con il mondo del calcio. Per fortuna il nuovo corso è stato affidato a due uomini di calcio di alto livello come il direttore Petrachi e il mister Martusciello, nel quale ripongo estrema fiducia. Invito i tifosi ad avere pazienza, in ritiro ha lavorato con un gruppo che è stato totalmente stravolto e ci vuole un po’ di tempo per amalgamarlo. In alcuni frangenti di gioco si vede una Salernitana bella, propositiva, a tratti spettacolare, in grado di segnare tanto e di portare al tiro diversi interpreti. Registrata la fase difensiva vedrete che ci divertiremo e che vivremo un campionato all’avanguardia. Mi piace molto Amatucci, in barba a chi pensa che un ragazzo fisicamente piccolo, alla Giovinco, non possa fare la differenza, In alcune intuizioni geniali mi ricorda Pirlo, ha una visione di gioco fuori dal comune. Non ho condiviso affatto, invece, la cessione di Daniliuc. Abituiamoci, comunque, a questa alternanza di risultati, fa parte di un percorso di crescita. Certo, aver perso col Mantova che era alla portata è stato un peccato, così come non battere un Pisa cinico ma non irresistibile. Ma, con l’aiuto del dodicesimo uomo, già da domani potremmo tornare al successo”. Marina Rinaldi, infine, è diventata popolare in virtù di alcuni video pubblicati sul web che la ritraggono in panchina durante un torneo di recente svoltosi a Bellizzi. Qualche commento omofobo e stupido non cancella una marea di attestati di stima nè il fatto che una persona così preparata meriti ampiamente una chance anche nel calcio dei grandi: “Ho cercato di costruire qualcosa nella mia carriera basandomi sulle competenze e sulla passione, sono tecnico federale Uefa B e studio per ottenere il patentino Uefa A. Non darei proprio peso a queste situazioni, certo fa sorridere che un video su tik tok faccia migliaia e migliaia di visualizzazioni per cose che vanno oltre i meriti professionali. Mi viene in mente la battuta di Troisi, quando affermò d’aver ricevuto la caravella di legno d’oro nell’unico anno in cui non aveva fatto niente. Ad ogni modo io spero di poter essere la prima donna ad arrivare su una panchina di serie B. Carolina Morace, che mi ha manifestato affetto e vicinanza, ha guidato la Viterbese in C1, io sogno in grande e farò di tutto per dimostrare il mio valore. Dico, però, che la mia serie A è la Longobarda Valle dell’Irno, un progetto importante che mi vedrà sempre a protezione dei ragazzi”.

Gaetano Ferraiuolo

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