E’ stato uno dei calciatori più forti ad aver indossato la maglia granata nell’ultimo ventennio, un fuoriclasse che ha regalato alla tifoseria giocate spettacolari e gol destinati ad essere ricordati per sempre come tra i più belli della storia. Una prima stagione da protagonista assoluto, una seconda in chiaroscuro soprattutto a causa del caos societario, di uno spogliatoio spaccato e di un livell tecnico dell’organico decisamente troppo basso per chi predicava nel deserto. A luglio fu metaforicamente accompagnato alla porta dal direttore sportivo al netto di una prima indicazione di Milan che non lo aveva inserito nell’elenco dei calciatori da cedere a tutti i costi, del resto “è un giocatore forte, ma ha un portafoglio pesante e credo convenga anche a lui ricominciare altrove”. Ma, considerando il cambio di modulo, il buon rapporto con Colantuono e lo status di svincolato, perchè non pensare ad un ritorno di Candreva? Sarebbe un modo per chiudere il cerchio, per permettergli di non chiudere la gloriosa carriera con la macchia di una retrocessione e di una contestazione che certo non avrebbe meritato. Davvero incomprensibile l’atteggiamento del pubblico che, tuttora silente rispetto ad uno scenario complessivamente parlando triste e preoccupante, pensò bene di rivolgere epiteti offensivi e qualche sputo all’unico che dava del tu al pallone e, soprattutto, all’unico che ci mise la faccia recandosi sotto la curva per chiedere scusa. Nei mesi precedenti si era parlato di un sondaggio di Napoli, Milan e Torino, poi sembrava cosa fatta il suo passaggio al Genoa. Ad oggi, però è ancora libero da vincoli e si sta allenando da solo per mantenere la forma migliore. “Mi sento ancora calciatore, i dati certificano che corro come uno di 28 anni” ha detto in una recente intervista. E un Candreva anche solo al 70%, in B, vincerebbe le partite da solo. Perchè non provarci?
Fonte tuttoSalernitana