E alla fine il silenzio è stato interrotto. Esattamente un mese e mezzo dopo l’ultimo intervento pubblico, è tornato a parlare l’amministratore delegato Maurizio Milan che, con senso di responsabilità e grande sensibilità, ha deciso di esserci in occasione della cerimonia organizzata dalla tifoseria e atta a ricordare Enzo, Ciro, Peppe e Simone 25 anni dopo il tragico evento post Piacenza. Chi si aspettava una presa di posizione chiara e netta, utile almeno a capire in quale direzione ci si stia muovendo, è rimasto deluso. Perchè dalle dichiarazioni dell’A.D. traspare soltanto la volontà di “portare avanti il progetto”, senza specificare se e quanto Iervolino sia convinto di restare a Salerno per riscattare una stagione vergognosa e riportare la Salernitana dove è stata presa per una cifra nettamente inferiore al suo valore. Dire tutto per non dire niente. O, comunque, lasciare aperto ogni scenario e alimentare i dubbi della piazza. Perchè se è vero che “ieri ci siamo visti per pianificare, vorremmo partire per il ritiro con una rosa quasi al completo e pronta per disputare un campionato importante”, è altrettanto vero che “nelle prossime settimane vedremo, se dovessero presentarsi situazioni straordinarie faremo il punto della situazione e le nostre valutazioni”,
In estrema sintesi, dunque, Iervolino è pronto a fare un passo indietro in presenza di offerte concrete e vantaggiose. Tuttavia, ad oggi, non ci sono trattative concluse e c’è la disponibilità a garantire iscrizione e continuità con tutti gli adempimenti previsti dal regolamento. Con quali propositi non è dato saperlo, visto che “stiamo incontrando diverse persone, pronte a occupare svariate cariche. Siamo in anticipo, vedremo nelle prossime settimane”. Vi raccontammo ieri del no alle offerte pervenute sino ad ora. Fondi compresi. Sul tavolo 25 milioni di euro e una risposta attesa per fine mese. Iervolino, però, da imprenditore intelligente teme che non sia una somma tale da rientrare di tutte le spese fatte facendo fruttare l’investimento da 10 milioni del dicembre 2021. E così è possibile che si chiederà alla dirigenza di accelerare per qualche cessione eccellente, si intascherà la prima rata del paracadute e poi si faranno le valutazioni del caso. Chi subentra, invece, vuole che i tempi siano stretti. Per incassare il paracadute (che rischia di essere pomo della discordia), per aver tempo per la programmazione sportiva, per operare in piena autonomia sul mercato senza paletti legati all’indice di liquidità o a mancate ricapitalizzazioni pregresse. Il rischio di un Danilo Iervolino al timone solo per assenza di acquirenti di spessore c’è. Così come c’è la speranza che il patron ritrovi l’entusiasmo di un tempo capendo – e lo sa benissimo – che tornare in A è l’unico modo per introitare dall’eventuale cessione una cifra superiore a quella che si potrebbe guadagnare ora.