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“Otto giorni”, il capolavoro di Cosimo Pepe è un viaggio autentico nei sentimenti
12/09/2025
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Chi lo ha detto che fare questo lavoro significhi soltanto raccontare i fatti o esprimere un’opinione su temi di strettissima attualità? Chi ha il privilegio e la responsabilità di interagire con il pubblico ha l’obbligo di raccontare storie di personaggi straordinari che, anche con una breve chiacchierata al bar, riescono ogni volta a lasciarti in eredità uno straordinario insegnamento. Oggi vi parliamo di Cosimo Pepe, professionista assai apprezzato ad Eboli, titolare di un’agenzia immobiliare e, da qualche tempo, scrittore di successo capace di toccare con la sua magica penna alcune delle tematiche sociali più delicate in assoluto. Leggere le sue opere significa imbattersi in esperienze di vita che nessun testo scolastico potrà mai sostituire. Un anno fa ci fu la presentazione di “Io e Giupeppe”, il racconto di un padre che rischia di morire e che, in un letto d’ospedale, trascorre quelle ore infinite a immaginare il futuro di un figlio che rischia di crescere senza il padre. Stavolta il libro è intitolato “8 Giorni”, una serie di riflessioni e narrazioni legate alle problematiche di chi, rivolgendosi alla sua attività lavorative, non ha trovato soltanto una casa, ma un fondamentale punto d’appoggio e – spesso – una spalla su cui piangere. Da qui la sofferenza interiore del protagonista che, dopo aver assorbito il dolore di ciascuno, finisce per cadere in una sorta di crisi che sfocia in pensieri autolesionistici prima che un raggio di sole illumini un percorso evidentemente ancora fatto di tante gioie e avventure.

E’ proprio Cosimo Pepe, intervistato dalla nostra redazione, a raccontarci il senso più profondo del suo libro: “Ho scritto otto giorni per raccontare cosa ci sia dietro l’attività di agente immobiliare. Se la vivi in modo freddo sei abituato a percepire il cliente come uno dei tanti che cerca casa, firma un contratto e poi riprende la sua vita. Io, invece, cerco sempre di andare oltre. Di immedesimarmi nei sogni degli altri, di capire quanto sacrificio ci sia dietro l’acquisto di un immobile e quante speranze accompagnino l’attesa di una risposta. Anni fa feci un corso a Milano con Gabetti, passeggiava avanti e indietro per un corridoio suscitando la nostra curiosità. Ci disse: “Sto camminando con i sacrifici delle persone”. Un’espressione che mi è rimasta impressa e che ripeto a me stesso come un mantra quando prendo un incarico”. Tanti, come detto, i tempi che Cosimo racconta in forma autobiografica prendendo spunto dalla vita dei suoi clienti o di personaggi incontrati nell’arco della vita: “Ogni singola esistenza può essere per noi motivo di riflessione e di crescita. Nel mio libro parlo di una vecchietta con pochissimi soldi a disposizione, sola, triste, ma pronta a spendere i risparmi per sfamare i suoi gatti. Quando morì c’erano tanti che si lamentavano del cattivo odore della casa, altri commentavano il fatto che non avesse persone al suo fianco. Ecco, lì pensi a quanto siamo sempre pronti a puntare il dito senza chiederci cosa avremmo potuto fare per migliorare la quotidianità di chi soffriva e forse non era in grado di comunicarcelo. Io dò un peso enorme ai rapporti umani, allo sguardo, all’abbraccio, al senso di famiglia. Anche un caffè al bar con una persona cara riesce a lasciarti qualcosa nel cuore e nella mente. In “8 giorni” riassumo 30 anni di lavoro lasciando a tutti un messaggio: non voltatevi mai dall’altra parte. Troppo spesso camminiamo e non osserviamo”. Nel libro, però, l’autore confessa di aver vissuto un momento psicologicamente molto complesso: “Vivere con enorme trasporto emotivo le problematiche degli altri alla lunga mi carica di responsabilità e nel libro racconto una vera e propria crisi esistenziale, con il pensiero fisso sulla morte che, per tanti motivi, è stata una sorta di compagna di viaggio. E’ come se improvvisamente mi fermassi a riflettere e a osservare un modo caratterizzato da piaghe di ogni genere: discriminazioni, femminicidi, padri che perdono i figli. A un certo punto perdo la linea di frequenza e, salendo su una mansarda, alimento quei pensieri che mai avrei pensato di fare. Poi un raggio di luce illumina il mio volto e lo interpreto come un segno del destino. Evidentemente c’è ancora tanto da fare. In fondo la vita è bellissima e spenderla per gli altri, anche a costo di togliere qualcosa a sè stessi, è un dono e non una sventura. Ed eccomi qua, pronto ad essere d’aiuto per chi ne avrà bisogno. Odio la superficialità, nulla appaga più del sorriso di una famiglia che, con il mio supporto, riesce a coronare i sogni di una vita acquistando la casa che desiderava. Nel libro c’è un riferimento anche a una persona diversamente abile costretta a vendere la propria abitazione perchè il palazzo era privo di una scala che consentisse di muoversi. Ha lottato per ciò che voleva, ha saputo trasmettere caparbietà ed entusiasmo e quel “grazie” finale ha ripagato di tutti i sacrifici”.

Cosimo Pepe, come detto, non è nuovo a opere a tematica sociale in parte autobiografiche e rivolte soprattutto ai giovani, a questa società tanto virtuale e poco umana che ci allontana da quei valori che dovrebbero esserne alla base. Di recente è nata una sorta di collaborazione con la scuola “Nuova Favolandia” magistralmente diretta dalla dottoressa Anna D’Amato. A breve potrebbe esserci la presentazione di Otto Giorni, occasione nella quale si potrà parlare anche di altri piccoli trattati disponibili su Amazon intitolati rispettivamente “Smetti di perdere e vinci la libertà finanziaria”, “Bullismo?No, grazie”,”Giù la maschera” (chiaro riferimento a “Uno, nessuno e centomila di Pirandello”, impariamo a difenderci dalle persone false e dalle relazioni tossiche) e “Liberarsi dai pensieri negativi e vivere felici”. La redazione di Popolo Sportivo, insieme ad altre importante testate locali e regionali, seguirà passo passo tutte le iniziative di Cosimo. Un amico, un professionista, un uomo che ancora una volta ha saputo stupirci e commuoverci con la sua sensibilità e profondità. Semplicemente grazie. Per sempre e non solo per Otto Giorni…

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