Le parole di Maurizio Milan non lasciano spazio a grosse interpretazioni: mentre si lavora per iscrivere la squadra e capire con quali obiettivi disputare il prossimo torneo di B, il presidente Danilo Iervolino attende offerte concrete che possano consentirgli di rientrare dell’investimento fatto e dei tanti soldi spesi in questi due anni e mezzo e di uscire da un mondo che, a quanto pare, non lo entusiasma più e che rischia di causare un danno alla sua immagine. Quella di un uomo che ha fatto cose straordinarie in tanti ambiti, ma che è scottato da tante cose inerenti il mondo Salernitana. Nessuna svendita. Il diktat è chiaro: la volontà di fare un passo indietro non corrisponde all’idea di cedere il club nelle mani del primo arrivato o di un fondo che non abbia chiare figure di riferimento che possano garantire un futuro degno alla tifoseria granata. “Per ora non ci sono offerte concrete, ma la Salernitana è da sempre oggetto di attenzioni. Se accadrà qualcosa di straordinario nelle prossime settimane, è chiaro che faremo delle valutazioni. Bisogna rispettare gli investimenti del presidente, soldi presi dalle sue tasche e non dalle sue aziende”. Situazione chiara, insomma. Uno dei due fondi americani sarebbe stato scartato per offerta troppo bassa. L’altro avrebbe visionato le carte e avuto una prima interlocuzione positiva con l’A.D. granata che, rispetto alla frase “si va avanti con Iervolino“, ha preferito apportare una correzione sostenendo che “sia più preciso dire che si va avanti con il progetto”. Ancora più chiaro. E proprio Milan potrebbe restare in futuro con un incarico importante, a prescindere da chi sarà il presidente. Le possibilità che, da qui a un mese e mezzo, ci possano essere ribaltoni non sono affatto poche. A meno che la proprietà non ritenga che solo risalendo subito in A si potrà guadagnare rispetto all’investimento fatto nel dicembre 2021.
E alla fine il silenzio è stato interrotto. Esattamente un mese e mezzo dopo l’ultimo intervento pubblico, torna a parlare l’amministratore delegato Maurizio Milan che, con senso di responsabilità e grande sensibilità, ha deciso di esserci in occasione della cerimonia organizzata dalla tifoseria e atta a ricordare Enzo, Ciro, Peppe e Simone 25 anni dopo il tragico evento post Piacenza. Chi si aspettava una presa di posizione chiara e netta, utile almeno a capire in quale direzione ci si stia muovendo, è rimasto deluso. Perchè dalle dichiarazioni dell’A.D. traspare soltanto la volontà di “portare avanti il progetto”, senza specificare se e quanto Iervolino sia convinto di restare a Salerno per riscattare una stagione vergognosa e riportare la Salernitana dove è stata presa per una cifra nettamente inferiore al suo valore. Dire tutto per non dire niente. O, comunque, lasciare aperto ogni scenario e alimentare i dubbi della piazza. Perchè se è vero che “ieri ci siamo visti per pianificare, vorremmo partire per il ritiro con una rosa quasi al completo e pronta per disputare un campionato importante”, è altrettanto vero che “nelle prossime settimane vedremo, se dovessero presentarsi situazioni straordinarie faremo il punto della situazione e le nostre valutazioni”,
In estrema sintesi, dunque, Iervolino è pronto a fare un passo indietro in presenza di offerte concrete e vantaggiose. Tuttavia, ad oggi, non ci sono trattative concluse e c’è la disponibilità a garantire iscrizione e continuità con tutti gli adempimenti previsti dal regolamento. Con quali propositi non è dato saperlo, visto che “stiamo incontrando diverse persone, pronte a occupare svariate cariche. Siamo in anticipo, vedremo nelle prossime settimane”. Vi raccontammo ieri del no alle offerte pervenute sino ad ora. Fondi compresi. Sul tavolo 25 milioni di euro e una risposta attesa per fine mese. Iervolino, però, da imprenditore intelligente teme che non sia una somma tale da rientrare di tutte le spese fatte facendo fruttare l’investimento da 10 milioni del dicembre 2021. E così è possibile che si chiederà alla dirigenza di accelerare per qualche cessione eccellente, si intascherà la prima rata del paracadute e poi si faranno le valutazioni del caso. Chi subentra, invece, vuole che i tempi siano stretti. Per incassare il paracadute (che rischia di essere pomo della discordia), per aver tempo per la programmazione sportiva, per operare in piena autonomia sul mercato senza paletti legati all’indice di liquidità o a mancate ricapitalizzazioni pregresse. Il rischio di un Danilo Iervolino al timone solo per assenza di acquirenti di spessore c’è. Così come c’è la speranza che il patron ritrovi l’entusiasmo di un tempo capendo – e lo sa benissimo – che tornare in A è l’unico modo per introitare dall’eventuale cessione una cifra superiore a quella che si potrebbe guadagnare ora.