Siamo tutti d’accordo che a questa squadra manchino un difensore centrale forte che possa affiancare Ferrari e un centrocampista di interdizione che dia una mano alla retroguardia quando c’è da portare a casa il risultato. Non è un caso che la Salernitana abbia fatto le migliori prestazioni quando è stata chiamata a rincorrere, faticando invece nella gestione. Un rischio calcolato, stando alle dichiarazioni ufficiali di chi, questa rosa, l’ha costruita. Ad ogni modo è altrettanto evidente che, da tempo, non vedevamo la Salernitana giocare un calcio così frizzante e propositivo. La sensazione, come rimarcato negli articoli precedenti, è che siamo a cospetto di un gruppo affamato, desideroso di far divertire il pubblico e che, senza la pressione della serie A e della vittoria a tutti i costi, voglia arrivare al risultato attraverso il gioco. In attesa che passino le settimane e che ci sia il tempo per lavorare tatticamente e trovare il giusto equilibrio tra le due fasi, ci siamo goduti alla grande le performance con Reggiana, Sampdoria e Cittadella, mezz’ora spettacolare col Pisa e le tante occasioni create a Bolzano, senza dimenticare la super rimonta in coppa col Pisa e che il rigore non fischiato a Torregrossa poteva cambiare la storia anche nella brutta serata di Mantova.
Che i risultati non stiano premiando il lavoro di Martusciello è fuori discussione. La Salernitana, pur con tutti i suoi limiti, avrebbe meritato il pareggio a Bolzano e Mantova e un punto in casa con il Pisa, messo sotto per tutto il primo tempo e favorito dall’erroraccio di Verde in prossimità del 45′. Senza dimenticare le tante parate decisive di Bardi che non hanno permesso ai granata di tornare da Reggio Emilia con l’intera posta in palio. A questa classifica, del tutto bugiarda, mancano dunque cinque punti, quanto basterebbe non solo per proiettarsi al futuro con rinnovato ottimismo ma anche – e soprattutto – per valutare diversamente il grande operato di uno staff tecnico competente e che sta trasmettendo al gruppo una voglia matta di riscattare la passata stagione a suon di prestazioni spettacolari e di qualità. Considerando che siamo in serie B e che tante partite non offrono chissà quali contenuti tecnici, possiamo dire senza timore di smentita che la Salernitana sia una delle squadre che gioca meglio e che propone un calcio offensivo, innovativo, fatto di sovrapposizioni, inserimenti, triangolazioni e intensità. Il primo tempo col Cittadella, il secondo in casa con la Sampdoria, tutta la gara di ieri: tanta roba per una squadra completata soltanto nell’ultimo giorno di mercato, con alcune lacune non colmate dal direttore sportivo e con giovani di prospettiva cui crescita passerà inevitabilmente attraverso gli errori. Bisogna dare atto all’allenatore di aver saputo dare idee e identità ad un gruppo quasi totalmente rinnovato e del tutto diverso da quello che aveva a disposizione nel ritiro di Rivisondoli. Ieri un esame di maturità superato, con una fase difensiva più accorta, un centrocampo meglio organizzato e una mezz’ora finale nella quale la Reggiana non riusciva a superare la metà campo. Certo, l’operato di un allenatore si valuta in base alla classifica e anche Martusciello ha commesso qualche errore in queste prime sette gare ufficiali. Tuttavia siamo fortemente convinti che, a lungo andare, chi semina bene sia destinato a raccogliere. E questa Salernitana, pur inferiore a 4-5 squadre, ha enormi margini di miglioramento. Quando tutti staranno bene, riteniamo che la Salernitana possa dare spettacolo grazie alla presenza in organico di gente come Soriano, Verde, Adelaide, Kallon, Tongya e di un centravanti come Torregrossa che, ieri, ha dato segnali positivi giocando una mezz’ora di spessore assoluto nella quale avrebbe indubbiamente meritato il gol. Registrando la difesa con l’inserimento di Jaroszynski e il recupero di Ghiglione – aiutati dal lavoro enorme di Amatucci – ci sarà davvero da divertirsi. In casa, con la spinta del pubblico, e fuori con squadre che certo non si chiuderanno e lasceranno spazi.
Fonte tuttoSalernitana