Quanto accaduto in queste ore sancisce in modo inequivocabile lo strappo tra l’amministratore delegato Maurizio Milan e il direttore sportivo Gianluca Petrachi. Un malcontento che parte da lontano, visto che professionisti molto vicini a Iervolino avevano già manifestato insoddisfazione per un mercato in uscita ritenuto non all’altezza delle aspettative e meno redditizio sul piano economico. Un pensiero oggettivamente un po’ ingeneroso, ma che parte da una riflessione: per ripianare le perdite e garantirsi introiti milionari è stato comunque necessario l’ausilio della Lazio nell’ambito delle operazioni Tchaouna-Dia. Con annesso arrivo di un giovane interessante come Ruggeri per colmare la lacuna numerica in difesa. Ad ogni modo è chiaro che sembra di essere tornati alla passata stagione, quando Inzaghi si recava a Roma da Iervolino per lamentarsi di una serie di problematiche chiedendo che non fosse presente il direttore sportivo De Sanctis. Oppure con la telenovela di due anni fa, con Nicola e De Sanctis che non andavano d’accordissimo e una serie di frecciatine anche a mezzo stampa che comportarono un doppio esonero e qualche nota pubblica di smentita che non convinse pienamente la tifoseria. Tornando all’attualità e ribadendo che persone vicine a Iervolino – pur senza incarichi ufficiali o esperienza nel calcio – non hanno mostrato soddisfazione piena per il lavoro del ds e avrebbero puntato a giugno sul giovane Maiorino (fu decisivo il no di Milan, paradossalmente quello che più di tutti volle Petrachi), ci chiediamo quali possano essere gli scenari soprattutto in vista della riapertura del mercato.
Milan ha messo in discussione Petrachi, il ds ha avuto un legittimo sfogo con Iervolino manifestando malcontento, insoddisfazione e incredulità, la società ribadisce che a gennaio non saranno messe a disposizioni risorse particolarmente ingenti. E il ds ha chiesto pubblicamente e privatamente di interagire esclusivamente con la proprietà, con carta bianca e possibilità di muoversi senza paletti acquistando quei 3-4 tasselli che servono come il pane. E se ciò non accadesse? Già in estate Petrachi ha avuto screzi e dibattiti accesi con il proprietario “ma quando sposo una causa, vado avanti fino in fondo e non mollo di un centimetro. Ho le spalle larghe e sono certo che abbiamo allestito una rosa che può darci soddisfazione”. E’ ovvio, però, che con un clima di tensione generale nessuno scenario può essere escluso a priori. Proprio per questo Iervolino potrebbe approfittare della sosta per organizzare un incontro a Roma tra le varie anime del club, utile a placare i toni e a riportare tutto sul binario della reciproca collaborazione. E Busso? Il presidente sarebbe rimasto colpito e ferito dalle critiche di buona parte della tifoseria, frutto di dichiarazioni fatte nella più totale buona fede ma che hanno toccato – involontariamente, ne siamo certi – tasti dolenti per il popolo granata. Non siamo, per intenderci, a cospetto dei rinfacci e delle offese di lotitiana memoria. Tuttavia, almeno per un po’, Busso potrebbe limitare le sue apparizioni pubbliche, almeno in sede di conferenza stampa. E poi c’è Colantuono, uomo di fiducia di Petrachi che però sta trattando da tempo il rinnovo biennale direttamente con Milan.
Fonte tuttoSalernitana