Una vittoria nell’ultimo mese e mezzo e Salernitana che si ritrova al terzo posto, asafaltata da un Benevento messo in grande difficoltà nei primi 30 minuti prima di un crollo fisico, tattico e psicologico senza precedenti. Commentare la gara del Vigorito è piuttosto complicato, visto che l’approccio era stato davvero da grande squadra: due legni, due parate di Vannucchi, una pressione costante nella metà campo giallorossa al punto da spingere anche con i braccetti in una sorta di camaolentico 3-4-3. Alla lunga, però, sono emersi i limiti enormi di una difesa mal protetta dal centrocampo e che, per numeri e rendimento, non può certo ambire alla promozione diretta. In attesa del mercato di gennaio e con tanti tifosi che potrebbero non essere allo stadio domenica in segno di disappunto per questa debacle che resterà negli annali dei derby, si sta valutando il futuro di Raffaele. Il ds Faggiano protegge il tecnico e propende per la riconferma, ma la proprietà si è presa qualche ora di tempo per riflettere. La sensazione è che il match contro il Trapani possa essere decisivo: in caso di mancato successo ci potrebbe essere il ribaltone visto che, come detto, i granata hanno vinto solo ad Altamura (al 95′, su rigore), nelle ultime settimane sprecando i match point con Latina, Crotone e Potenza e perdendo il secondo scontro diretto su due dopo il 2-0 senza appello di Catania. Quanto alla cronaca, Raffaele opera una mezza rivoluzione schierando Coppolaro a destra (settimo calciatore in stagione ad alternarsi su quella fascia), Villa a uomo su Maita e Liguori e Ferraris a ridosso di Ferrari. Pronti, via e una splendida azione illude i 1400 tifosi granata presenti nel settore ospiti: el loco prende la traversa. Sul ribaltamento di fronte Pierozzi inganna tutti i difensori granata e fa 1-0. La reazione è immediata: palo pieno di Capomaggio, parata di Vannucchi su Liguori e tiro di Villa deviato in corner. Preludio all’1-1 che arriva in mischia con Capomaggio, con la revisione determinante dell’FVS. Proprio in quel momento gli ospiti staccano la spina. Prima il 2-1 di Tumminello su cross di Lamesta (nella circostanza sovrastato Matino, non al top), poi un erroraccio di De Boer e un contropiede letale che causa l’autorete di Capomaggio. Una mazzata tremenda dal punto di vista psicologico, al punto che nella ripresa la Salernitana sparisce dal campo e subisce un assedio. Il 4-1 di Tumminello nasce da un intervento goffo di un irriconoscibile Donnarumma, poi Lamesta lascia sul posto tutta la difesa granata e cala il pokerissimo tra l’incredulità di un pubblico che comunque continua a cantare e sostenere fino alla fine mentre sui social qualcuno invoca una presa di posizione netta per spingere la società a promettere investimenti concreti in ottica gennaio. Gli ultimi minuti sono uno strazio per i supporters del cavalluccio, con Tumminello che sfiora il sesto gol dopo aver saltato Donnarumma e una girandola di cambi che non sortisce alcun effetto per la Salernitana. Ridimensionata, in difficoltà, con tante lacune in tutti i reparti, una crisi perdurante degli attaccanti e una retroguardia che si presentava al Vigorito come la meno battuta in trasferta della C e che ha perso le – poche – certezze ritrovate in queste settimane. A pagare sarà ancora una volta l’allenatore?











