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Mercato e futuro, le ultime in casa Salernitana
18/07/2024
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“Quando mi hanno proposto di allenare la Salernitana, ero perfettamente consapevole delle difficoltà che ci sarebbero state. Mi era stato prospettato che avrei lavorato con un gruppo che, in corso d’opera, avrebbe subito diversi cambiamenti. So che al 30 agosto registreremo una serie di partenze, ma svolgo il mio lavoro con entusiasmo e so che il direttore sportivo si sta muovendo per rinforzare la rosa” ha detto il tecnico Giovanni Martusciello in conferenza stampa. Ha fatto eco, nel recente passato, Gianluca Petrachi: “So che bisogna prima cedere e poi acquistare, quando non c’è un grande budget a disposizione devo sopperire con idee e conoscenze. Non so che tipo di campionato faremo, non mi spaventa svolgere il ritiro in modalità cantiere aperto. Chiederò uno sforzo alla società per prendere un calciatore top, se non dovesse arrivare l’ok cercherò di mettere a segno delle operazioni furbe, pescando anche nelle categorie inferiori”. Tuttavia, in casa Salernitana, la situazione inizia ad essere delicata. A 5 mesi dalla retrocessione e a meno di un mese dall’esordio in campionato, il tecnico sta lavorando con un organico composto da gente che ha chiesto di essere ceduta o che guadagna troppo rispetto al budget prefissato da una società che, a breve, potrebbe cambiare presidente e che ha ridimensionato di molto le ambizioni rispetto all’approdo a Salerno.

Proprio per questo potrebbero cambiare le strategie. Considerando che non si può acquistare senza cedere e che Iervolino non allargherà i cordoni della borsa in attesa di un acquirente che possa rilevare la società permettendogli di uscire dal mondo del calcio, la dirigenza potrebbe sondare la disponibilità degli attuali tesserati a restare a Salerno per vivere un campionato da protagonisti in serie B. “Sappiamo che ci sarebbe lo scetticismo della piazza e che dovremo accompagnarli nel percorso, ma mi aspetto uno scatto d’orgoglio. Se non riusciremo a cederli, pretendo che giochino e lottino col coltello tra i denti” disse il ds, mentre Martusciello ha lanciato un messaggio allo spogliatoio e alla società: “Durante il mercato può succedere di tutto, ma si chiuderà a inizio settembre e tanti di questi ragazzi devono essere concentrati perchè, a prescindere dal loro futuro, potrebbero scendere in campo nelle gare ufficiali. E io pretendo il massimo. Da tutti”. E’ ovvio che, con questo obbligo di cedere per fare cassa, è chi acquista che può fare il prezzo giocando sulle necessità della Salernitana. La sensazione è che si arriverà davvero agli ultimi giorni, un lusso che i granata non possono permettersi dopo aver visto sfumare obiettivi come Vandeputte, Coda e Tutino.

Ma chi potrebbe effettivamente restare? Sepe ha incassato la fiducia del mister e potrebbe essere addirittura il capitano, Lovato non ha offerte e potrebbe decidere di rilanciarsi in B dopo un triennio negativo, Legowski è centrale nel progetto di Martusciello e Maggiore, potenziale pedina di scambio, è un centrocampista che piace tantissimo allo staff tecnico. Valutazioni in corso su Valencia (che però guadagna un milione di euro ed è reduce da due anni pessimi in granata), Jimenez, Sfait e Ikwuemesi, sul quale si è fiondato il Palermo dell’ex De Sanctis. Alla lunga andranno via i vari Pirola, Bradaric, Dia, Kastanos (passi avanti col Verona, ma la Salernitana vuole soldi e non contropartite), Lassana Coulibaly e Bonazzoli che, però, guadagna 2,9 milioni di euro e ha segnato col contagocce nelle ultime due stagioni. Mikael è ancora in Brasile e potrebbe rescindere, Simy rifiuta piste estere, Sambia non rientra nei piani tecnici ma difficilmente si troverà qualche club che gli corrisponderà uno stipendio da 950mila euro netti. Sono già andati via Tchaouna, Candreva e Gyomber, no secco di Petrachi alla riconferma di Fazio che pure avrebbe dimezzato l’ingaggio pur di chiudere la carriera in granata anche per esigenze familiari. In entrata, come detto, tutto fermo e qualche giovane nel mirino. Ma senza giocatori d’esperienza il vero obiettivo rischia di essere la salvezza.

E intanto la tifoseria è pronta a proseguire la contestazione. Dopo il corteo contro Iervolino di 10 giorni fa e una serie di comunicati stampa anti società dei vari esponenti dei gruppi ultras e dei club organizzati, in pochissimi si sono recati a Rivisondoli. “E’ come essere sott’acqua, una città come Salerno si è sempre distinta per passione ma è evidente che la retrocessione abbia lasciato delle scorie nell’ambiente” ha detto Martusciello, guardando quasi con incredulità quelle tribune rimaste tristemente vuote nella prima sgambatura stagionale. Sul web è partita l’operazione “zero abbonamenti”, al punto che la conferenza stampa di presentazione della nuova campagna tesseramenti prevista per fine giugno è stata rinviata a data da destinarsi. La sensazione è che anche lo zoccolo duro attenderà le mosse della società prima di recarsi in massa al botteghino. E una Salernitana senza il suo pubblico rischia di essere ancora più debole.

Fonte TMW

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