Pochi minuti fa la società ha pubblicato sulla propria pagina facebook la maglia celebrativa con la quale la Salernitana dovrebbe giocare il derby in programma domani pomeriggio contro il Napoli. Anzitutto bisognerebbe discutere della tempistica: ben vengano iniziative promozionali come accaduto l’anno scorso per San Valentino o in concomitanza con le luci d’artista, ma con un ultimo posto in classifica e un ambiente disamorato si dovrebbe badare maggiormente alla concretezza. In teoria, inoltre, la maglia doveva prendere spunto dall’immagine del castello Arechi: sotto questo aspetto la missione non sembra completamente riuscita, vedremo dal vivo se ci sarà un colpo d’occhio diverso.
Ma sul web in tantissimi condividono la stessa idea: nel derby contro i rivali del Napoli, all’Arechi, non si può non scendere in campo con la maglia granata preferendo questa bianca con risvolti rosa. In questo momento può sembrare l’ultimo dei problemi, ci mancherebbe, ma per una partita così iconica e sentita sarebbe stato più opportuno basarsi sulla tradizione e sulla storia piuttosto che sul marketing. Ci sarà tempo e modo per mettere in campo qualsivoglia iniziativa, domani però sarebbe quantomeno discutibile disputare il derby con una divisa d’occasione.
Mentre in tutte le città del mondo le rivalità sono considerate sacre (calcisticamente parlando e senza sfociare in cose che vadano oltre lo sfottò, chiaramente), a Salerno sembra quasi vogliano imporre una sorta di passo indietro per avviare a tutti i costi un rapporto di amicizia e di simpatia con il Napoli. Cosa, ovviamente, unilaterale, visto che su sponda azzurra non sono mai state rilasciate dichiarazioni che vadano in questa direzione. Anzi, la vicenda Sousa e – soprattutto- il trattamento riservato ai granata ad aprile scorso viaggiano su un binario diametralmente opposto, così come il no al rinvio della gara quando i granata si presentarono al Maradona con mezza Primavera e 13 calciatori out tra infortuni e covid.
Il presidente Iervolino, a Radio Kiss Kiss, ha rinnovato il consueto appello: “Ci sia un ponte tra le due tifoserie, auspico una simpatia reciproca”, parole che hanno diviso la torcida granata. Se è vero che non si respira quel clima derby che, in passato, emozionava e travolgeva, è altrettanto vero che la rivalità è storica, sentita su entrambe le sponde e alimentata dagli atteggiamenti sponda partenopea da quando la Salernitana è tornata in serie A. “Tornerete in serie B” cantavano in 60mila al posto di godersi lo scudetto atteso da una vita, tanto per rinfrescare la memoria. A proposito di stretta di mano virtuale tra le due tifoserie, la Questura e la Salernitana starebbero pensando a uno scambio di gagliardetti a centrocampo prima del fischio d’inizio. L’amministrazione comunale locale ha dato parere favorevole, vedremo cosa ne penserà la tifoseria. Che, spulciando sul web, non appare molto convinta. In pratica, tra maglie celebrative e prezzi alle stelle dei biglietti, si sta cogliendo l’occasione per alimentare incassi e non per avvicinare la gente. Bel sinallagma, vero presidente?