Pasquale Marino è tornato a parlare della retrocessione della Salernitana dopo il playoff contro la Sampdoria in un’intervista rilasciata a Il Mattino:
“Sono quattro giorni che non dormo. Mi sono sentito preso in giro. Ripenso allo spezzone di Salernitana-Sampdoria. In quei 30′ di calcio giocato, noi non avevamo fatto errori. Altri, invece, sì. Questi errori sono stati determinanti“. “Rigore su Soriano? Il Var forse era impegnato a guardare Canale 5 o non saprei. Attraverso figure societarie proposte, abbiamo chiesto lumi sul rigore non concesso. Ci parlano di contatto congiunto piede-pallone. Non mi pare: Soriano viene toccato sulla caviglia, dopo aver già spostato il pallone verso altro direzione“. “Non faccio illazioni. Però dico che nell’ultima parte della stagione, la regolarità del campionato ha traballato parecchio. Parto dal primo rinvio con il Cittadella: è stata privilegiata la logistica anzichè la sequenza di gare del calendario. Cambiato l’ordine, è cambiato pure il peso specifico di alcune partite, scontri diretti. Se ci arrivi già salvo, è involontario ma pure fisiologico un calo di intensità“.
“Fino a Cittadella, grazie a una grande rimonta, siamo riusciti ad ovviare pure a problemi fisici nei quali mi sono imbattuto fin dall’inizio della gestione. Poi i calciatori arrivati alla spicciolata dalle Nazionali, poi nuovi acciacchi affiorati in preparazione dei playout. Ho dovuto gestire. Ma l’aspetto psicologico è stato predominante: noi ci siamo sgonfiati e la Sampdoria ha ricevuto una scossa emotiva non indifferente”.
“La frase di Faggiano (‘ah, se Marino fosse venuto prima‘, ndr)? Daniele lo dice perchè è un amico. Ci siamo frequentati quando lui era a Trapani e veniva spesso a Marsala“. “Il rapporto con Valentini è buono, di condivisione del lavoro, di rispetto professionale e umano. C’è stata armonia“.
“Non so quante possibilità ci siano di essere ripescati: se ne occupano i legali del club. Il discorso calcistico è un altro: quando l’epilogo è la retrocessione, è giusto che ci sia reset, giusto cambiare. Iervolino ha entusiasmo per rilanciare. Mi piacerebbe vedere e leggere presto che tutte le componenti andassero nella stessa direzione e che si trovasse un punto d’incontro ambiente-società“. “Per risalire per me va bene così com’è. É già snella: presidente, ad, diesse. Dialogavo solo con loro. In altre società, capita pure di trovare chi chiacchiera, propone, consiglia dopo la partita“.
“Durante la mia gestione non ho conosciuto consiglieri: rispetto dei ruoli, ho ricevuto autonomia e fiducia, altrimenti non saremmo arrivati a giocarci la salvezza“. “Le due retrocessioni di fila? È storia, è capitato anche altrove. Ve lo dice uno che ha preso squadre precipitate dalla Serie A. Il presidente del Frosinone era così preoccupato che mi mise premio, se avessimo raggiunto la prima metà della classifica. A Ferrara, all’inizio, erano disorientati“. “Ferrari ha giocato pure quando stava male. A Genova, andata playout, si era bloccato e ha fatto tante punture“. “Riso? Ne ho mangiato poco ed è bastato. Per un periodo lo eviterò anche all’insalata, preferisco il pesce. Ero tra i tesserati intossicati, dopo la trasferta di Genova. Nel gruppo, pure quattro calciatori titolari. La società ha provato a spostare il playout di ritorno al martedì: due giorni in più avrebbero fatto la differenza. Lo ha richiesto ma le è stato accordato lo spostamento solo fino a domenica“.