Un’uscita di scena non certo trionfale, una serie di dichiarazioni che non sono affatto piaciute alla tifoseria e che hanno scatenato una serie di commenti anche molto critici sul web. Lassana Coulibaly, da due giorni, è un nuovo giocatore del Lecce e, al netto di un tentennamento avuto la settimana scorsa, ha deciso di accettare quella che forse era l’unica proposta concreta ricevuta dal suo entourage. Il destino ha voluto che uno di quelli che, da 12 mesi, sperava di andare via aspettando chissà quali offerte, si ritrovi ad indossare la maglia di una squadra che lotterà fino alla fine per non retrocedere e che certo non ha un blasone, un pubblico o una prospettiva migliore rispetto alla Salernitana. E se è vero che, nel calcio di oggi, non esistono bandiere e non bisogna fidarsi di chi batte la mano sul petto sotto la curva, è altrettanto vero che un “grazie Salerno” sarebbe stato obbligatorio visto quanto ricevuto dalla tifoseria, dalla società, da quel direttore sportivo che gli diede una grossa opportunità. Altro che “mettere la vecchia stagione alle spalle”. L’oramai ex centrocampista è uno di quelli che dovrebbe chiedere scusa, assumersi le responsabilità, ringraziando Petrachi che gli ha garantito di giocare ancora in serie A pur essendo reduce da una stagione disastrosa nella quale abbiamo visto soltanto la brutta copia del tuttocampista che, per due anni, ha giganteggiato all’ombra dell’Arechi meritando una quotazione superiore agli 8 milioni di euro. Un minimo di gratitudine, insomma, verso un popolo che lo ha accompagnato fedelmente durante il suo percorso caricandolo e motivandolo giorno dopo giorno. E invece niente: nessun riferimento, nessuna parola anche di prassi ma che certo avrebbe contribuito a lasciarsi in modo diverso. D’altronde, lo ribadiamo, se dopo due stagioni super si ritrova a Lecce (con tutto il rispetto per una bella realtà del Sud, guidata egregiamente e con un ottimo ds) a lottare per non retrocedere sarebbe doveroso farsi due domande.
Fonte tuttoSalernitana
