Che sia la paella o un piatto a base di pesce cambia poco. Perchè ormai l’Angolino del Sol è sinonimo di garanzia, un fiore all’occhiello per la provincia di Salerno. Il vero segreto del successo del ristorante gestito da un professionista di spessore come Santiago non risiede, però, solo nella qualità degli ingredienti e nella bellezza di un locale semplice ma confortevole. Il punto di forza è, da sempre, la capacità di creare un clima accogliente, sereno, familiare, il posto perfetto per trascorrere qualche ora all’insegna della spensieratezza, del buon cibo e dell’amicizia. Ubicato in via Sauro, a Bellizzi, l’Angolino del Sol è un punto di riferimento per tantissime persone e, ad ogni ricorrenza, è abbinato un qualcosa di speciale. Lasagna, musica e divertimento a Carnevale, pizze a forma di cuore a San Valentino, ricco buffet e karaoke in concomitanza con le festività natalizie. “Sono un cliente abituale del ristorante” racconta Daniele ai nostri microfoni “ho avuto il piacere di conoscere Santiago un anno fa e ogni settimana trascorro del tempo al locale con gli affetti più cari. Si mangia bene, anzitutto. Il polipo, secondo me, è la loro specialità. Consiglio a tutti di provare le leccornie dello chef Teo, tutto a prezzi accessibili in un contesto fatto di tanta umanità e di quel calore di cui tutti abbiamo bisogno”. Nel tempo, il progetto dei titolari è destinato a crescere in maniera esponenziale. Tutto nasce da una lunga esperienza accumulata in Spagna, patria dei diritti umani e civili. Lì ha avuto la possibilità di coltivare le sue passioni e di acquisire capacità specifiche, per poi investire a Bellizzi.
Il sogno è trasformare il locale in un luogo multifunzionale che possa ospitare convegni, rassegne letterarie, dibattiti a tema ed eventi di vario genere. Da qualche tempo, Santiago si è anche innamorato della Salernitana e il locale è frequentato da tantissimi tifosi ai quali ha donato il libro “macte Animo” con la speranza, a maggio, di fare una grande festa per la salvezza dei granata. E’ nata, inoltre, una collaborazione con Popolo Sportivo, magazine di successo distribuito gratuitamente allo stadio e che affiancherà Santiago in qualsivoglia iniziativa. “Perchè le persone perbene vanno aiutate e sostenute” dice la redazione della storica rivista “abbiamo fatto diverse cene aziendali a base di paella e sangria, siamo rimasti felicissimi. Ci siamo sentiti a casa, è questo il valore aggiunto dell’Angolino del Sol”. Dicevamo delle specialità: dai salumi di mare agli spaghetti alle vongole passando per la frittura di pesce, la “puccia” e la pizza ai frutti di mare. Provare per credere, insomma: tutti giorni (tranne il mercoledì) a pranzo e a cena, per mangiare bene e conoscere persone speciali. Questo quanto dichiarato in una recente intervista:
Come nasce l’idea di abbinare all’attività di ristorazione una serie di programmi che non sono propriamente tipici di locali di questo genere?
“Anzitutto dico che sono felice di aver iniziato quest’avventura in una città in costante crescita come Bellizzi. Alle mie spalle ho una lunga esperienza in Spagna e i tanti lavori svolti mi hanno permesso di capire quale fosse la strada che volessi seguire per davvero. Sembrerà strano, ma quei luoghi di lavoro in cui l’incasso e l’aspetto economico sono l’unico motivo di interesse mi avevano fatto perdere stimoli. Sono il contatto con il cliente e i rapporti umani a fare la differenza, a farci apprezzare le cose belle della vita. Ho studiato tanto, acquisendo ulteriori competenze. Ma da soli non si va da nessuna parte. Voglio che il cliente scelga noi non per ubriacarsi o per fare una bella mangiata, ma per sentirsi a casa, per esprimersi, per essere sè stesso senza alcuna forma di pregiudizio”.
Ci dica qualcos’altro di lei…
“Sono una persona semplice, un lavoratore come tanti che ha cercato di fondere l’esperienza acquisita sul campo ai tanti studi che ho fatto. Nessun lavoro e nessun uomo progredisce se non alimenta quotidianamente le basi. So che la mia mentalità può sembrare anomala, in fondo sono un imprenditore come tanti e si lavora per portare il pane a casa. Ma tra la tavolata che spende una cifra importante e poi non ritorna e il cliente fisso che sborsa poco ma è costante nel tempo preferisco di gran lunga la seconda ipotesi. A me piace che le persone vengano serene e vadano via felici perchè si sentono accolte, capite, tante volte anche “accettate”. Può capitare il cliente che viene da solo e ha voglia di dialogare, di confrontarsi. Ecco, noi siamo a sua disposizione”.