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La verità di Sousa, quel top player che la società si lasciò scappare e che lanciò un SOS inascoltato dai tifosi
09/11/2024
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L’ex allenatore della Salernitana Paulo Sousa è intervenuto in esclusiva al Corriere dello Sport ed ha parlato anche della sua esperienza alla Salernitana: “Salerno è il posto dove sono stato meglio, lo staff, la gente, l’amicizia con Rampulla, ritrovato dopo tanti anni, le nostre famiglie, la Costiera. Insieme al City avevamo la serie migliore in Europa, e segnavamo su tutti i campi. Il contratto prevedeva il mantenimento della categoria e una via d’uscita per entrambe le parti, ero quindi libero di incontrare chi volevo. In quell’occasione il Napoli, un grande club, lo scudetto, le ambizioni. Per conoscerci, nessun accordo. La Salernitana si fece viva solo a un giorno dalla scadenza”. Queste le parole di quello che può essere considerato come il miglior allenatore della storia della Salernitana, uno che andava blindato subito senza prevedere clausole a suo favore ritardando il rinnovo. Sin troppo evidente che le ambizioni dello staff tecnico, che salvò la Salernitana da una retrocessione quasi certa a causa dei disastri targati Nicola, fossero in controtendenza rispetto a quelle di una società che si affidò a De Sanctis. Con i risultati che poi si sono visti. L’unica colpa del trainer portoghese fu quella di aver trasformato una rosa modesta in una corazzata che battagliava contro chiunque. E che diede un bel dispiacere ai napoletani…

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di Popolo Sportivo

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