Prosegue il nostro viaggio tra le attività commerciali che hanno deciso di sposare il progetto Popolo Sportivo. Oggi tocca all’amico Santiago, titolare del ristorante “Angolino del Sol” ubicato in via Sauro a Bellizzi. Parlare con lui significa andare oltre un normale rapporto tra giornalista e commerciante. Perchè Santiago sa metterti a tuo agio, ti fa sentire un amico creando un contesto familiare in cui si respira un clima di rispetto, serenità e fiducia che fa bene al cuore in questi tempi in cui si stanno perdendo quei valori che dovrebbero essere alla base della nostra vita. Ecco le sue dichiarazioni:
Come nasce l’idea di aprire un locale a Bellizzi dopo la lunga esperienza nelle grandi città spagnole?
“Ritengo che la provincia di Salerno, e Bellizzi in particolare, abbiano un potenziale enorme sotto tutti i punti di vista. La mia idea di ristorante è forse anomala, rispetto alla concezione generale. Sono fortemente convinto che sedersi a tavola, gustare un piatto a base di pesce o bere un buon bicchiere di vino sia solo il pretesto per trascorrere una serata all’insegna dell’amore, della spensieratezza e dell’amicizia. Proprio per questo a noi interessa anzitutto entrare in empatia con la clientela, farli sentire a casa, essere un punto di riferimento e persone con le quali parlare, sfogarsi, confrontarsi. Noi vogliamo escano dal nostro locale sorridenti e soddisfatti perchè abbiamo riservato loro un’accoglienza speciale. Con semplicità, ma con il cuore”.
La gente sta entrando in questo tipo di mentalità? E’ raro che un imprenditore metta in campo un progetto del genere…
“E’ vero che la mia è una mentalità atipica. Sono certo, però, che nel tempo la gente capirà la bontà del nostro progetto. Nel nostro piccolo dobbiamo valorizzare il territorio nel quale viviamo e lavoriamo, mettendo al centro di tutto la passione e i sentimenti delle persone. Ognuno di noi, nel proprio ambito e con le proprie competenze, può fare tanto. Se ci aspettiamo che le cose cadano dal cielo e che tutto si risolva autonomamente siamo fuori strada. La soluzione è muoversi in prima persona proponendo soluzioni senza limitarci a lamentarci delle problematiche. Dico sempre: viveteci, così capirete. La qualità del cibo è fondamentale, intendiamoci, ma la mia gioia più grande è vedere il cliente che ci abbraccia, che ci reputa amici, che passa a trovarci anche solo per un saluto e per raccontarci la sua giornata”.
C’è qualche episodio nel tuo percorso professionale all’Angolino del Sol che ti ha particolarmente emozionato?
“E’ sempre bello quando le persone vengono da Salerno o da altre zone della provincia. In quel momento abbiamo la responsabilità di essere impeccabili: si sono organizzati appositamente per onorarci della loro presenza, mettendosi in macchina o prendendo autobus pur di mangiare da noi. Non possiamo tradire le loro aspettative. Ricordo un episodio che mi è rimasto impresso. Erano i tempi della campagna elettorale, una bambina si allontanò dalla famiglia ed entrò nel nostro ristorante. Le offrimmo una pizza. Alla fine i genitori sono diventati nostri affezionati e fedeli clienti, è proprio vero che spesso le cose belle capitano per caso. Riscontriamo anche un maggior afflusso di persone straniere in concomitanza con l’apertura dell’aeroporto. Di recente abbiamo accolto un gruppo canadese. Ed è bello che la cucina italiana, in abbinamento alle nostre specialità spagnole, possa riscuotere un tale successo a livello internazionale. E’ un modo anche per onorare la città di Salerno e la sua provincia”
Quali progetti avete in cantiere?
“In concomitanza con le festività natalizie stiamo pensando di vivere assieme le mattinate del 24 e del 31 dicembre: musica, buffet, la possibilità di gustare le nostre specialità in un clima familiare. A noi non interessa riempire il locale, i numeri sono relativi se la clientela è fredda e poco empatica. Puntiamo sulla qualità e non sulla qualità, su dieci persone che interagiscono, si confrontano e si divertono e non su cinquanta che mangiano, vanno via e poi non tornano. Ci saranno poi altre serate musicali, presumibilmente il 19 dicembre anche per festeggiare il mio compleanno”.
Quali sono le vostre specialità?
“Da spagnolo non posso che rispondere la paella. Il nostro cuoco Matteo Scapati fa sempre la differenza, vi invitiamo a provarla assieme ad un bel bicchiere di sangria. Ma da noi non manca nulla: carne, pasta, prodotti di prima scelta a base di pesce, la pizza. Proprio sulla pizza vorrei fare una riflessione…”
Prego…
“So che a Salerno, e in Campania, è un’eccellenza, forse il prodotto più amato dalla popolazione. Un simbolo d’appartenenza e di identità. Siamo consapevoli che la pizza è una sorta di bigliettino da visita per chi svolge la nostra attività. Può sembrare strano, ma tutto parte dalla capacità di fare una buona margherita. Se il cliente resta soddisfatto e apprezza la qualità del prodotto si orienta poi su altri tipi di scelte: capricciosa, diavola, la nostra tipica pizza con i frutti di mare o quella con la nutella per chiudere la cena con dolcezza. Anche in questo caso l’empatia è fondamentale, capita spesso che il pubblico ci chieda la “pizza fantasia” fidandosi . della nostra cucina, della freschezza dei prodotti e dell’originalità dello chef”.
In chiusura un pensiero sulla Salernitana…
“Da persona esterna e non di Salerno, posso dire che sono rimasto colpito dalla passione della gente. Qui in provincia, e a Bellizzi in particolare, si percepisce un amore viscerale nei confronti della maglia. Ogni giorno interagisco con tantissimi tifosi, a tavola è un argomento fisso. La tifoseria è magica: più la Salernitana perde, più la gente si innamora e ha voglia di sostenerla. Nello sport, come nella vita, è nelle difficoltà che aumentano il sentimento e la voglia di essere d’aiuto. Nel calcio si dice “il dodicesimo uomo in campo”. E questa passione popolare così bella e genuina ha coinvolto anche me: anche io voglio bene alla Salernitana e spero di poter fare una festa a tinte granata a fine campionato. Intanto vi aspetto all’Angolino del Sol, il locale dove sentimenti, amore, cultura e buon cibo camminano insieme”.