Uomini contati per Inzaghi, senza Coulibaly, Cabral e Dia in Coppa D’Africa, assenti anche Bohinen, Kastanos, Candreva e Pirola, oltre al partente Mazzocchi. Accantonata la difesa a tre per passare al 4-2-3-1: Fiorillo vince il ballottaggio con Costil. Linea arretrata formata da Bronn, Lovato, Daniliuc e Sambia. In mediana Legowski e Maggiore. Tchaouna, Botheim e Ikwuemesi agiranno sulla trequarti alle spalle del giamaicano Stewart. Turnover moderato per Allegri: staffetta in porta tra Szczesny e il portiere di coppa Perin, Rugani ritrova una maglia da titolare in mezzo al terzetto difensivo completato da Gatti e Danilo. In cabina di regia Locatelli, squalificato in campionato, supportato da Miretti e Rabiot mentre le corsie esterne verranno presidiate dal rientrante Cambiaso e Iling-Junior. Davanti torna titolare Chiesa. Al suo fianco Arek Milik, con Vlahovic e Yildiz in panchina.
Pronti partenza via e la Salernitana a sorpresa è subito in vantaggio: erroraccio di Gatti nel disimpegno, Legowski recupera palla e serve Ikwuemesi che punisce Perin, con la Stadium gelato ed ammutolito. La Juventus però non si scompone e reagisce subito, proprio con Gatti ma Fiorillo è attento. Al sesto ci prova anche Sambia con una conclusione insidiosa dalla distanza, sulla quale Perin si rifugia in angolo con qualche difficolta. La Salernitana pressa ma la Juventus alla prima vera occasione trova il pari: uno strepitoso Federico Chiesa sfonda sulla sinistra, sponda intelligente di Cambiaso all’indietro per Miretti che solo in area trafigge Fiorillo. La Juventus torna in fiducia a Rabiot al quarto d’ora prova la conclusione dal limite, con una rasoiata che si spegne di poco fuori. Al 18′ il direttore di gara concede il calcio di rigore alla Juve, per atterramento di Gatti da parte di Sambia: il Var cambia la decisione e concede punzione dal limite, non sfruttata dalla Juventus. Si scatena Chiesa che è davvero incontenibile e al 28′ prova un tiro a giro che termina fuori di poco; è solo il preludio al gol del vantaggio che arriva al minuto 33 con Cambiaso: sugli sviluppi di un angolo, Danilo di testa la prolunga per Cambiaso che si fa trovare al posto giusto e nel momento giusto, e coordinandosi in maniera perfetta gira la sfera infilando Fiorillo. Sul finire della prima frazione la Juve ha l’occasione per triplicare ma Miretti spara addosso a Fiorillo da ottima posizione.
Nella ripresa la Juve parte forte e trova al 53′ il tris con Rugani, bravo a ribadire in rete una respinta di Fiorillo su colpo di testa di Milik, sempre su cross di un super Chiesa che al 58′ prova la gioia personale ma non inquadra la porta. Parte la girandola di cambi da una parte e dall’altra e arriva anche il poker della Juventus: Bronn è sfortunato al 74′ a deviare involontariamente, dopo una carambola post respinta di Fiorillo, in rete la sfera, con azione nata dalla conclusione di Yldiz respinta dal portiere granata. Yldiz però si riscatta trovando a pochi minuti dalla fine un gol strepitoso, a seguito di un’azione personale fatta di dribbling e potenza che regala una manita alla Juventus forse troppo pesante per la squadra di Pippo Inzaghi. Si iscrive all’elenco dei marcatori anche Weah che in pieno recupero trova un tiro potente dai 25 metri che si insacca all’incrocio e scrive la parola fine all’incontro.