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Jaro per Tongya, Verde fuori dopo il gol, difesa a 5 in 10 contro 11: tutti gli errori di Breda
27/01/2025
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Troppo brutta per essere vera. La Salernitana torna immediatamente sulla terra dopo l’illusoria e rocambolesca vittoria contro la Reggiana e perde a Pisa per 1-0 pur avendo giocato per 80 minuti in superiorità numerica contro un avversario privo di alcune pedine importanti e che è stato trascinato da un allenatore, Inzaghi, che l’anno scorso fu esonerato dall’ex direttore Walter Sabatini pur avendo dato piena disponibilità a proseguire il suo percorso sulla panchina granata anche in caso di retrocessione. Sul banco degli imputati finisce il tecnico Roberto Breda che, ad ora, non ha garantito la svolta auspicata nemmeno sul piano caratteriale. Ieri la Salernitana è scesa in campo con paura e dava la sensazione di essere spaesata e senza idee. Tante le scelte del mister che hanno fatto storcere il naso ai mille tifosi presenti nel settore ospiti e a una società che è pronta a chiedere spiegazioni. Anzitutto il modulo. Il 3-5-2 non sembra lo schema adatto alle caratteristiche dei calciatori in rosa, con gli elementi di maggior qualità (Soriano, Tongya, Braaf, Verde) costretti a giocare fuori posizione o addirittura fuori dall’elenco dei convocati. E poi, per la seconda volta consecutiva, la Salernitana ha chiuso la partita con cinque difensori bloccati al netto della superiorità numerica e della necessità di recuperare il risultato. Tutti sono rimasti sorpresi quando, dopo il rosso a Marin, Breda ha inserito Jaroszynski (un esterno sinistro con peculiarità prettamente difensive) e un mediano di interdizione come Adelaide. Per non parlare poi della scelta di sostituire il talentuoso Verde non appena i padroni di casa si sono portati in vantaggio, con un’azione nata da rimessa laterale e con otto calciatori in maglia bianca che si sono fatti sorprendere da Abildgaard e Moreo. Il primo tiro in porta, debole e centrale, è arrivato soltanto all’89’ e questa è la fotografia perfetta della confusione tecnico-tattica che regna sovrana in casa granata. Le parole in sala stampa hanno fatto suonare un campanello d’allarme. Breda ha ammesso di non aver inciso e di non aver saputo toccare le corde giuste, parole forti che hanno spinto il club a fare una profonda riflessione; ovviamente il tecnico non è in discussione, ma le prossime tre partite contro Cremonese, Brescia e Carrarese saranno decisive.

Fonte tuttomercatoweb

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di Popolo Sportivo

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