Che quello formato in inverno sia un autentico Instant Flop lo rimarcammo già all’indomani della chiusura del mercato, quando chiunque osava contestare quanto fatto dalla dirigenza veniva tacciato sul web di qualunque cosa. Eppure era sin troppo evidente che affidarsi a chi era riserva a Pisa in B o a gente ferma da tempo fosse un lusso che l’ultima in classifica non potesse permettersi. Assodato che quello del budget è un alibi, ma fino a un certo punto (Ranieri, Ruggeri, Zortea, Strandberg, Kastanos, Bonazzoli, Ribery, Coulibaly, Obi…a zero e senza proprietà) e che a Verona hanno fatto decisamente meglio rispetto a quanto accaduto a Salerno, c’è un elemento che deve far riflettere: col Sassuolo, dal primo minuto, erano titolari soltanto due calciatori portati da Sabatini. Un terzo, Pierozzi, è frutto della richiesta di Inzaghi e dei buoni rapporti tra i presidenti di Salernitana e Fiorentina.
Nello specifico quel manolas che, puntualmente, chiede il cambio a metà ripresa e Gomis sostituito addirittura all’intervallo dopo una performance da 4,5 in pagella. Gli altri? Non pervenuti, o quasi. Per Vignato un quarto d’ora negativo, Weismann è grossomodo a livello dei colleghi di reparto e certo non era il bomber che serviva per risollevarsi, Boateng ha fatto una manciata di minuti, Pasalidis è rimasto a guardare pur essendo l’unico di proprietà e con un contratto anche per la prossima stagione, Pellegrino tornerà alla base senza rimpianti al pari di Zanoli. Una grande delusione. Ad ora, tra i “meno peggio”, ci sono i giocatori portati dalle vecchie gestioni societarie, con Candreva che trascina, Gyomber che sta mancando come il pane, Tchaouna che può essere la plusvalenza futura e Kastanos che è una perdita non di poco conto per Colantuono. E resterà a vita il rammarico per aver giocato un quartetto di gare ampiamente alla portata con Liverani in panchina e di aver giocato le prime gare di gennaio senza volti nuovi. Con la Salernitana sempre in vantaggio per prima e poi rimontata per assenza di ricambi.