Quando mancano poche ore a una partita decisiva per le sorti della Bersagliera, procede decisamente a rilento la prevendita dei tagliandi per assistere alla partita tra Salernitana ed Empoli . Nonostante il bellissimo appello del capitano Antonio Candreva, la chiamata a raccolta da parte del presidente Iervolino e del direttore generale Sabatini e la bolgia di ieri all’Arechi, ad ora la risposta dei salernitani è piuttosto fredda. Stando a quanto comunicato dall’addetto stampa, sono 5800 i biglietti venduti su sponda granata. Sommando la quota abbonati, dunque, gli spettatori certi di assistere al match sono poco più di 16800 . A questo punto facile prevedere che neanche uno scontro diretto così importante richiamerà sugli spalti il grande pubblico. Ed è un dato deludente, che fa riflettere.
Bene hanno fatto gli ultras a scendere in campo in prima persona, consapevoli che sarà lo zoccolo duro e non il popolo degli occasionali a prendere per mano la Salernitana nel momento decisivo della stagione. Perchè 17mila che cantano, spingono, incitano, soffrono e gioiscono incidono di più rispetto a coloro che si ricordano dei granata solo quando c’è da salire sul famoso carro e fare festa. E questi non sono veri tifosi. Manolas, Candreva, Ochoa, Boateng. Con Ribery nello staff e Sabatini a dirigere l’orchestra. Serviva un segnale, il segnale è arrivato. Ora serve il “colpo” più importante: il pubblico. Per difendere la serie A. Per Salerno, per la Salernitana. Non esistono scuse, stavolta. Ciascuno di noi può fare tanto per scrivere un’altra pagina di storia. Gli appelli sono ormai inutili: il vero tifoso sa dove dovrà essere. Stasera e fino all’ultimo secondo dell’ultima partita. Inseguendo l’utopia. Avanti Salernitana, difendiamola!