Salvo imprevisti, a Carrara ci sarà anche Danilo Iervolino. Nel momento topico della stagione e con due partite all’orizzonte che potrebbero clamorosamente cambiare in positivo gli orizzonti in vista del rush finale, la proprietà ha deciso di esserci e di mostrare vicinanza alla squadra, alla dirigenza e allo staff tecnico. Del resto non ci sono state le temute contestazioni e Iervolino in primis si sarà reso conto che l’unico obiettivo del pubblico di fede granata è quello di aiutare la Bersagliera a raggiungere la salvezza senza passare dai playout. E così, dopo le due gare casalinghe con Reggiana e Cremonese e la significativa presenza a Brescia (di venerdì sera, non proprio dietro l’angolo), ecco che Iervolino prenota il suo posto in tribuna autorità assieme all’amministratore delegato Maurizio Milan e – a quanto pare -al presidente Roberto Busso. Da tempo, invece, si evidenzia il disimpegno di Petrucci che manca all’Arechi da un anno e che quasi mai si è visto in trasferta. Tornando a Iervolino, sembrerebbe che il riavvicinamento alla Salernitana sia frutto dei colloqui costanti avuti con tre persone nelle ultime due settimane di dicembre e nei primissimi giorni di gennaio. Anzitutto Milan: una chiamata di quasi due ore quando ancora non era finito il match con la Juve Stabia per chiedere investimenti nel mercato invernale, ma anche un atteggiamento diverso del club per responsabilizzare il gruppo e individuare ogni tipo di problematica.
Poi è toccato a Colantuono, al telefono con Iervolino durante il viaggio di ritorno da Catanzaro. L’ex trainer granata, che il patron avrebbe riconfermato sia come tecnico e sia come responsabile del settore giovanile, ha toccato le corde giuste e avrebbe evidenziato una serie di problematiche organizzative troppo gravi e lampanti per una società che milita in cadetteria. Iervolino ha ascoltato, ha preso nota, si è reso conto che rischiava davvero di retrocedere e di vivere un dramma sportivo-finanziario non di poco conto. Da qui la richiesta: “Lei conosce l’ambiente e tutto ciò che accade in campo, mi dia una mano se necessario”, con l’idea di riparlarne a mente fredda nei prossimi mesi. “Decida con la sua testa, è lei che caccia i soldi” e via con l’esonero di Petrachi (con il quale i rapporti pare non fossero più idilliaci) e il placet a Milan affinchè riprendesse il dialogo con la stampa, con i gruppi ultras e con la tifoseria organizzata, con annesse iniziative. E poi Breda, uno che incarna la storia della Salernitana e che ha raccontato tanti aneddoti legati anche a quel gruppo che, nel 2011, decise di lottare per Salerno e per i tifosi pur essendo ad un passo dal fallimento e senza un euro di stipendio per lui e per i calciatori. Lo storico capitano ha manifestato stima e riconoscenza nei confronti di Iervolino ribadendo in forma privata a tanti tifosi che “una società del genere dobbiamo tenercela stretta, è la più forte che ci sia mai stata qui”. Concetti che poi sono stati ribaditi in diverse interviste, parole che hanno toccato il cuore di Iervolino che ha intravisto anche in Valentini l’aziendalista necessario per coniugare ambizione sportiva e sana gestione del bilancio, senza polemiche in conferenza in caso di divergenze. In caso di salvezza l’idea è ripartire da questo tandem, investendo di più e seguendo la quotidianità in prima persona senza troppe deleghe. Senza dimenticare il passato e con una nutrita fetta di pubblico ancora scettica e in contestazione va detto che un primo passo è stato fatto. A giugno si tireranno le somme.
Fonte tuttoSalernitana