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Due tiri in porta in 18 mesi: addio a Botheim, tra i più scarsi della recente storia granata
01/02/2024
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Quando è arrivato a Salerno nell’estate del 2022, si pensava che la società avesse messo a segno un grande colpo di mercato. Lo splendido gol siglato in amichevole contro il Galatasaray infiammò ulteriormente la piazza e la dirigenza, speranzosa d’aver portato in granata a parametro zero un attaccante di spessore assoluto e reduce da una proficua esperienza internazionale con il Bodo Glimt, con tanto di gol decisivi contro la Roma.Tuttavia le aspettative sono state totalmente disattese, al punto che l’addio di Erik Botheim ha messo tutti d’accordo. La proprietà, il nuovo direttore generale (che imbastì la trattativa prima del rocambolesco addio), un allenatore che non lo ha mai preso in considerazione, la tifoseria. L’ultima volta che ha calcato il manto erboso dell’Arechi, in coppa Italia con la Samp, tanti fischi dagli spalti e un dubbio amletico: possibile che sia questo il vero Botheim?

I numeri non mentono mai e fotografano una realtà oggettiva che non ammette interpretazioni. Un solo gol (agosto 2022, contro la Sampdoria), tre assist (tutti e tre a Dia, contro Verona, Sassuolo e Fiorentina), due tiri verso lo specchio della porta in un anno e mezzo e una sfilza di insufficienze che lo rendono uno dei giocatori dal rendimento più basso nella storia recente della serie A italiana.Solo con Paulo Sousa, in quel trimestre da sogno, il norvegese ha dato qualche segnale. Ricordiamo la prova generosa a Napoli nel secondo tempo, l’approccio positivo col Sassuolo, il 6,5 con la Fiorentina e quella nuova collocazione tattica che lo vedeva esprimersi in modo accettabile da trequartista. Niente di eccezionale, si intende, ma qualcosa in più rispetto al totale anonimato che aveva contraddistinto l’era Nicola.

L’unica gioia in questi 18 mesi? Il gol con il quale ha estromesso la nostra under21 dall’Europeo, contro quel Lovato che era suo compagno di squadra alla Salernitana e che è stato altrettanto deludente. Bravo Sabatini a collocarlo altrove a titolo definitivo permettendo alla Salernitana di liberarsi di un ingaggio pesantissimo e che, per quanto visto, era eccessivo rispetto al valore del calciatore.

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di Popolo Sportivo

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