Lassana Coulibaly che lascia il campo, imprecando, dopo dieci minuti. Lovato e Simy che battibeccano con i tifosi inscenando un post partita ad alta tensione. Un presidente dimissionario che ha deciso di seguire la squadra a distanza mettendo a disposizione del direttore sportivo un budget forse addirittura inferiore a quello che poteva spendere Fabiani in epoca trust. Pochissimi tifosi a Rivisondoli e l’operazione “zero abbonamenti” che potrebbe trasformarsi a breve in una iniziativa concreta. Retrocessa virtualmente a fine febbraio, la Salernitana si ritrova a metà luglio con le stesse problematiche del recente passato e con un gruppo che lavora a Rivisondoli con la consapevolezza che quasi tutti i suoi componenti giocheranno altrove il prossimo campionato. Perchè, la maggior parte, di restare qui proprio non vuol saperne. E allora non vorremmo essere proprio nei panni di Gianluca Petrachi e Giovanni Martusciello, due professionisti esemplari che stanno navigando in un mare di difficoltà, ma che alla lunga rischiano di perdere pazienza ed entusiasmo. La conferenza stampa del ds ha fatto suonare più di un campanello d’allarme, Salerno ha avuto la conferma che Iervolino non ha nessuna intenzione di rimetterci un solo euro anche a costo intervenire in entrata con netto ritardo rispetto alla concorrenza. Eppure, tra tempo a disposizione per programmare la nuova stagione, le cessioni e i 25 milioni di euro del paracadute, ci sarebbero stati i presupposti per rialzare immediatamente la testa e per trasformare l’amarezza per la retrocessione in una voglia enorme di riscatto.
Niente di tutto questo. Iervolino ha provato per tutto il mese di giugno a disimpegnarsi, anche a costo di concedere tempo e fiducia a qualche fondo straniero che, già in passato, era stato accostato ad altre realtà professionistiche italiane senza mai riuscire a chiudere una sola operazione. Tra liti in conferenza stampa, il no al dialogo con la tifoseria e la voglia di non spiegare cosa gli abbia fatto perdere entusiasmo e voglia di credere nel progetto Salernitana, ecco che la piazza sta vivendo uno dei momenti più difficili e controversi della sua storia Non vogliamo prendere in giro nessuno, nè fare giri di parole: stanti così le cose, la Salernitana dovrà anzitutto pensare ad evitare la retrocessione. Ad oggi è una rosa inferiore anche a qualche realtà di Lega Pro, non fosse altro perchè i pochi calciatori di qualità sono destinati a far presto la valigia e trasferirsi altrove a causa di ingaggi ritenuti troppo elevati e che frenano le trattative in entrata imbastite sotto traccia – e da tempo – da Petrachi. Oggi il ds ha incassato la stima incondizionata dei tifosi che hanno deciso di recarsi a Rivisondoli per guardarlo negli occhi e per porre alcune domande. Ed è per loro che, a nostro avviso, dovrebbe battere i pugni sul tavolo e chiedere di lavorare in condizioni decisamente meno complicate rispetto a quelle attuali. Chissà se, tornando indietro, accetterebbe questa sfida. Chissà quando la proprietà capirà che la B è un campionato difficilissimo e non ci si può presentare in ritiro con tre giovanotti di belle speranze provenienti dalla terza serie francese.
Fonte tuttoSalernitana