Trovare un appiglio al quale aggrapparsi dopo la figuraccia di San Siro è obiettivamente difficile. Forse nemmeno l’8-2 di Bergamo è stato umiliante come il ko di venerdì sera. Non certo per il risultato così rotondo: oggi qualunque squadra rischia di prendere 4 gol dalla corazzata nerazzurra. C’è modo e modo, però, di perdere. La dignità sportiva va salvaguardata sempre e va oltre il divario tecnico per certi aspetti imbarazzante. Nessun fallo “cattivo” – nel senso sportivo del termine – giocatori che mandano a quel paese l’allenatore dopo una performance da 4 in pagella, altri che scambiano magliette come fossero ad un raduno tra collezionisti. Tutto questo sotto lo sguardo di 2000 persone rientrate all’alba dalla Lombardia e costrette a subire un’ umiliazione calcistica, acuita dall’ironia di tv nazionali. Soprattutto dopo le legittime lamentele pubbliche da parte del presidente Danilo Iervolino. Non fosse stato per Ochoa e per un secondo tempo “normale” dell’Inter, staremmo ancora qui col pallottoliere a fare la conta dei danni. E che dire di Liverani? Si dirà che era arrivato da pochissimo e che avesse avuto solo tre allenamenti a disposizione per incidere, tuttavia non c’è stata nemmeno la proverbiale scossa che contraddistingue ogni cambio di guida tecnica.
Adottare lo stesso modulo del suo predecessore, insistere con giocatori palesemente scarichi e fuori forma, optare per Kastanos esterno sinistro e inventarsi Maggiore difensore centrale è l’apoteosi della confusione che regna sovrana in casa granata ed è lo specchio fedele di una classifica impietosa e che lascia poco spazio all’ottimismo. Si può davvero pensare che una squadra che ha vinto solo 2 partite su 25 possa improvvisamente inanellare una serie di successi consecutivi nei prossimi scontri diretti? E ancora: pur conquistando 10 punti su 12, ricordate con chi dobbiamo giocare le ultime gare di campionato? Possiamo davvero credere di poter mettere sotto tre avversari con Pellegrino, Pasalidis, Ikwuemesi, Simy, Legowski e altri calciatori che guadagnano tanto senza aver mai dato alcun contributo alla causa granata? Lo stesso Sabatini, persona rispettabilissima e che ama la Salernitana, si starà probabilmente interrogando sulla bontà delle operazioni condotte in inverno. Si dirà: aveva pochi soldi, doveva prima cedere e c’era la spada di Damocle dell’ultimo posto. Verissimo. E prendere undici giocatori in quelle condizioni, alcuni di caratura internazionale, è stata un’ impresa. Tuttavia, alla Salernitana, serviva gente pronta subito. Se acquisti Boateng e metti in preventivo una partenza fisicamente a rilento, l’alternativa deve essere un centrale di categoria, atleticamente pronto, e non Pellegrino che è palesemente acerbo. Senza sottovalutare il discorso relativo alla guida tecnica. Legittimo che Sabatini volesse giocarsela da subito “con gente che conosco, per le battaglie esiziali vorrei puntare su soldati di mia fiducia e con i quali ho lavorato”. E allora Inzaghi andava esonerato subito, a prescindere dal 2-2 di prestigio del 22 dicembre all’Arechi.
A che serve tenere controvoglia il mister e cambiarlo a mercato chiuso, per giunta a ridosso della sfida con il fratello? Quello che, ovviamente, ha tratto ulteriori motivazioni surclassando la Salernitana dal primo al novantesimo. Con tanto di frecciatina finale: “Nel recente passato, i granata hanno messo in grossa difficoltà le big del campionato”. Con Pippo in panchina, appunto. Speriamo di non dover arrivare a rimpiangere anche Inzaghi, uno che avrà pure toppato clamorosamente il match decisivo con l’Empoli, ma che ha dato gioco e anima con una rosa ridotta all’osso. Se poi Lovato e Maggiore la prendono con le mani in area, Ikwuemesi la regala agli avversari e Simy sbaglia a porta vuota c’è poco da fare, anche con Guardiola e Ancelotti in panchina. Chiudiamo con una riflessione che voglio condividere con i lettori. A caldo anche il sottoscritto invocava panchina e tribuna a vita per Dia e Coulibaly. Considerando, però, che il mal di pancia di qualcuno ha condizionato in negativo tutta la stagione della Salernitana, estrometterli dalla mischia significherebbe quasi far loro un favore. E allora lavorino il doppio, siano a disposizione, riscaldandosi sotto la curva accettando i fischi del pubblico e seguendo ovunque la squadra in trasferta fino all’ultima giornata. Salerno ha permesso ad atleti sino a due anni fa anonimi di farsi conoscere a certi livelli e di guadagnare tanti soldi. Se ora è vista come soluzione di ripiego, problema loro: si chiedano, piuttosto, perchè nessuno ha formulato offerte concrete? O davvero credono che, dopo un’annata del genere e con una retrocessione, avranno la fila dietro la porta?
FONTE TUTTOSALERNITANA