Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un articolo in cui parlavamo, con tristezza, del fatto che la scorsa stagione non abbia insegnato nulla. Non abbiamo certo dimenticato le prefiche del web che si scandalizzavano quando qualcuno osava parlare di spogliatoio spaccato, ridimensionamento economico, mercato di De Sanctis totalmente sbagliato e – successivamente – di un Sabatini bis disastroso e da esonero immediato
Eravamo vedove dei romani, amici di Fabiani. Il solito tormentone riproposto da qualche stolto in malafede che forse dimentica che deteniamo il record di “daspo giornalistici” e che seguiamo la Salernitana anzitutto per passione come testimoniano abbonamenti e biglietti puntualmente acquistati. D’altronde non sono certo esponenti della nostra testata ad aver ricevuto incarichi ufficiali all’interno del club. Intelligenti pauca Questo per dire cosa? Che a volte ci chiediamo se essere anzitutto tifosi, raccontare le cose in largo anticipo a costo di risultare impopolari o bastian contrari sia atteggiamento che merita una parte dell’ambiente che, al contrario, preferisce seguire personaggi di infimo livello e senza alcuna qualifica propinano fake news a favolette da anni e che, dopo le figuracce collezionate in epoca trust o in tempi recenti, dovrebbero nascondersi per la vergogna. Quelli che in privato si complimentano e che pubblicamente utilizzano la popolarità altrui per prendere in giro i finti tifosi dei social E così, proprio perchè non abbiamo paura di imbatterci nella gogna mediatica di facebook e consapevoli di agire in totale buonafede, senza secondi fini e per amore della Salernitana, affermiamo che la visita di Iervolino al Mary Rosy ci sembra minimo sindacale dopo quanto accaduto in quest’anno e mezzo e non un gesto meritevole del “grande presidente” che è stata frase piuttosto gettonata.
Intendiamoci: magari Iervolino ritrovasse anche solo la metà del pregresso entusiasmo, stavolta senza consiglieri che gli fanno gettare soldi dalla finestra e che arruffianano il pubblico con post mielosi per poi sbagliare tutto quello che si poteva sbagliare riportando in B la Salernitana con un bilancio da risanare. Petrachi è l’uomo giusto per quello di cui aveva bisogno dall’inizio l’attuale proprietario Tuttavia, al netto della “tregua” concessa dagli ultras dopo la civile e legittima contestazione estiva a suon di cori e striscioni, riteniamo non basti una lettera senza contraddittorio pubblicata sulla pagina ufficiale. Sarebbe bello un incontro pubblico con stampa – locale – e tifoseria per stringersi la mano, per ripartire da zero, per tornare a remare nella medesima direzione, per archiviare il recente passato come un accumulo di errori da cui trarre giovamento. E gennaio costituisce la chance forse ultima per far capire cosa si voglia fare da grandi: 3-4 innesti di valore, senza se e senza ma Perchè questa rosa è incompleta. Al centro della difesa sono dolori se Ferrari si ferma per un raffreddore, a centrocampo siamo numericamente pochi, con calciatori lenti, spesso infortunati e senza il mediano di interdizione che manca come il pane. E in avanti una marea di doppioni sugli esterni, tre prime punte quasi uguali per caratteristiche e nessun bomber da doppia cifra.
Petrachi il suo voto alto per aver risanato il bilancio e aver ceduto quasi tutti i calciatori puntando su uomini veri lo ha già avuto, ora sta parlando il campo e il giudizio si sposta sul mercato visto come campagna di rafforzamento. Ad oggi Ghiglione, Jaroszynski, Gentile, Velthuis, Tello, Hrustic, Torregrossa, Wlodarczyk e lo stesso Verde non hanno fatto la differenza, la Salernitana ha perso 5 gare conquistando appena due punti in quattro casalinghe. All’Arechi non si vince da agosto. Ecco, pur riconoscendo alibi e professionalità, non possiamo non augurarci che a gennaio individui giocatori forti, senza scommesse e battendo i pugni sul tavolo se, dopo un’estate di incassi, si continuerà con la politica del “cedere prima di acquistare” propinando la favoletta del progetto triennale che francamente fa sorridere. Perchè il Sassuolo, retrocesso come la Salernitana, ha trattenuto Laurientè e Berardi (casi ben gestiti, non come accaduto con Dia), prendendo un allenatore tre giorni dopo l’aritmetica e non il primo luglio post dimissioni di Sottil. Siamo certi che Petrachi sia un ottimo direttore sportivo, che Martusciello sia un professionista eccellente e intenditore di calcio a cui serve ancora un po’ di tempo e che Iervolino con le motivazioni giuste possa essere ancora una forza per il club. Ma c’è un solo modo per dimostrarlo: investire. Se dire tutto questo significa destabilizzare (ma qui si daspano i giornalisti per aver utilizzato una foto o per la satira, mentre si accreditano editori fintamente tifosi o persone che fanno un altro lavoro senza scrivere per nessuno) allora alziamo bandiera bianca e invitiamo i lettori a sintonizzarsi sulle frequenze di chi attende ancora Della Valle all’aeroporto ipotizzando salvezze facili a marzo perchè Izzo sarà il nuovo difensore e Ikwuemesi è meglio di Piatek.
L’editore