alernitana, è caos vendita. Se nelle scorse settimane la cessione del club sembrava imminente, ieri sera si è registrato un piccolo passo indietro. Intendiamoci: la trattativa è in piedi, la due diligence è andata a buon fine e le parti in causa stanno dialogando in un clima di grande collaborazione e serenità, pur con la consapevolezza che bisogna affrettare i tempi per non arrivare al campionato senza sapere chi sia il presidente del club. Tuttavia l’assenza dell’offerta vincolante utile ad avvicinare il closing e a firmare il contratto preliminare non è vista di buon occhio da alcuni dei legali che stanno seguendo passo passo la vicenda affiancando Iervolino e riscontrando, comunque, la volontà del patron di uscire dal mondo del calcio dopo appena due anni e mezzo. E così, alla Brera Holdings, sono state chieste garanzie aggiuntive. L’idea è quella di non lasciare la società in mano a persone o imprenditori che non possano garantire un progetto sportivo ambizioso, un atto di rispetto nei confronti di una piazza spaesata e che, ricordando le promesse fatte appena un anno fa, non riesce a capire cosa abbia spinto Iervolino a mettere in atto un ridimensionamento totale, già sfociato nella retrocessione in serie B e in un rapporto ormai ai minimi termini con la piazza. Qual è la situazione attuale? Entro 2-3 giorni si attendono dalla Brera Holdings le suddette garanzie, poi si entrerà nel dettaglio della cifra da corrispondere a Iervolino. La società è stata valutata tra i 25 e i 30 milioni di euro e il fondo americano vorrebbe pagare in modo dilazionato garantendo incentivi ulteriori in caso di promozione in serie A o di vendita imminente dei calciatori che valgono di più. Altra conditio sine qua non che fa storcere il naso al pubblico di fede granata. “O Iervolino controvoglia o un fondo che vuol pagare a rate e che in passato ha già provato a investire in Italia senza successo. Non c’è rispetto per la tifoseria” si legge in una delle tante note emesse dai club organizzati. Ma cosa succede se la trattativa dovesse saltare? Iervolino, che non ha mai ricevuto altre offerte concrete, si ritroverebbe “costretto” a restare ma lascerebbe la gestione del quotidiano nelle mani dell’amministratore delegato Maurizio Milan allontanandosi dalle luci dei riflettori. Meno interviste, meno apparizioni pubbliche e un apparente distacco utile anche ad evitare polemiche, critiche e contestazioni che tanto hanno scalfito l’entusiasmo del patron. Colantuono potrebbe fungere da direttore generale, da valutare la posizione del vice presidente Gianni Petrucci che non ha ancora deciso se restare a Salerno. Inevitabilmente tutti questi enigmi hanno ritardato la programmazione sportiva, al punto d’aver dilapidato il vantaggio temporale scaturito da una retrocessione virtualmente avvenuta già a inizio febbraio. Ad oggi la Salernitana partirebbe per il ritiro con una trentina di giocatori, almeno venti dei quali con la valigia in mano o vincolati al club con contratti ritenuti onerosi per la categoria. Petrachi, in tempi record, dovrà collocare altrove i vari Sepe, Bonazzoli, Kastanos, Candreva (pagando una penale da 400mila euro entro il 30 giugno), Maggiore, Lassana Coulibaly, Ikwuemesi, Simy, Mikael, Valencia, Bronn, Lovato, Pirola, Sambia, Bradaric e Dia. In attesa di ufficializzare il passaggio di Tchaouna alla Lazio, sono già andati via Pasalidis (in questo caso pagata una penale di appena settemila euro), Costil, Ochoa, Pellegrino, Vignato, Manolas, Boateng, Fazio (che spera di restare), Gomis, Pierozzi e Zanoli. Iannoni, uomo mercato in B, è stato invece riscattato dal Perugia per 400mila euro
Fonte tuttomercatoweb