Tutto rinviato a maggio. Originariamente l’orientamento del club era quello di sfruttare questo vantaggio temporale per annunciare il direttore sportivo “entro fine aprile, avvalendoci anche della consulenza di una persona di grande esperienza come Walter Sabatini”. Ora tutto potrebbe slittare al mese successivo, quando ci sarà una prima riunione operativa con l’attuale allenatore Stefano Colantuono che farà il punto della situazione e stilerà una sorta di relazione incentrata su una potenziale lista di riconfermati e partenti. A proposito del mister: potrebbe essere affidato a lui l’incarico di direttore tecnico, una sorta di supervisore tra prima squadra e settore giovanile. Considerando che Colantuono ha, di fatto, avviato il grande ciclo dell’Atalanta, sarebbe un salto di qualità non di poco conto. Perchè, per vincere e avviare un progetto importante, c’è bisogno di uomini di calcio. Tornando alla rosa, tanto ruota attorno ad Antonio Candreva. A DAZN il fantasista granata ha chiesto scusa ai tifosi, si è assunto le proprie responsabilità ma ha glissato sulla domanda relativa al proprio futuro. Secondo indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, la proprietà ha intenzione di convocarlo in sede non appena arriverà la famosa “matematica” per capire se ci siano i presupposti per trattenerlo anche in cadetteria. Da via Allende specificano che “dipende solo da lui”, rimarcando esista un rapporto di grande stima e riconoscenza per quanto dimostrato in questo biennio. E’ ovvio che la conditio sine qua non è il notevole abbassamento di un ingaggio insostenibile in una categoria inferiore. Candreva guadagna oltre 2 milioni di euro netti, l’idea potrebbe essere quella di allungare il contratto di un anno spalmando lo stipendio e inserendo qualche incentivo in base agli obiettivi personali e di squadra. AC87 è legato alla piazza e alla maglia, ma ha ancora diversi estimatori in massima serie. Categoria nella quale ha voglia di battere altri record. Si vedrà. La Lazio resta alla finestra e potrebbe chiedergli di chiudere lì la carriera. La palla passa al calciatore: essere il fulcro del progetto di ripartenza o mantenere categoria e ingaggio pur rischiando di trovare meno spazio?