La premessa è d’obbligo: il Napoli avrebbe goduto dei favori del pronostico anche se la Salernitana si fosse presentata a Fuorigrotta con la rosa al completo. Non inganni il momento oggettivamente difficile attraversato dalla formazione partenopea: sulla carta sarebbe stato per davvero Davide contro Golia, ancor di più in un ambiente caldo e ostile che trascina la squadra e può fare la differenza.
Seconda premessa: il pallone è rotondo e, nelle ultime gare, i granata di Inzaghi hanno confermato di essere in crescita e di potersela giocare alla pari con tutte rendendo la vita alle big del calcio italiano. Guai, dunque, a partire sconfitti e a rassegnarsi al peggio ancor prima che l’arbitro fischi il calcio d’inizio. Tuttavia, stante la crisi tecnica del Napoli, è davvero un peccato che la Salernitana non arrivi al derby nelle migliori condizioni. Tutt’altro.
Al netto di infortuni, squalifiche e coppa d’Africa, fa riflettere che si arrivi alla prima gara del girone di ritorno e quasi a metà gennaio con un solo acquisto e senza rinforzi in quei reparti storicamente carenti. Non osiamo immaginare cosa avrebbero detto e scritto tanti soloni del web se, al timone, ci fosse stata un’altra società che, alla vigilia di una gara importante, costringeva lo staff tecnico a schierare un terzino destro in veste di mezzala e con un solo mediano a disposizione. Tra l’altro un giovane che, ad oggi, non ha mai fatto la differenza.
Si sapeva da tempo dei mal di pancia di Dia, della partenza di Coulibaly, del problema al ginocchio di Kastanos, della vulnerabilità della difesa e della sterilità di un reparto offensivo composto da giocatori ad oggi in grossa difficoltà, eppure c’è un immobilismo generale che sarà giustificabile – in parte- soltanto se, da qui ai prossimi giorni, saranno ufficializzati innesti di spessore e non – con tutto il rispetto – atleti che fanno la panchina anche in serie B.
Inzaghi sta lavorando davvero in condizioni difficili, eppure – a differenza del suo predecessore- non alza i toni e cerca pubblicamente di far passare messaggi positivi volti a motivare il gruppo senza far pesare ai calciatori l’assenza di volti nuovi in organico. Tuttavia, già contro la Juve, una gara preparata benissimo è stata fortemente influenzata dall’impossibilità di effettuare cambi all’altezza. Senza dimenticare che in coppa hanno esordito calciatori della Primavera e che Bronn si è sacrificato a centrocampo.
Dopo Napoli, presumibilmente, qualcosa cambierà, eppure ci sarebbe piaciuto giocarcela alla pari in quello stadio già ammutolito ad aprile. Quando Sousa fece l’impresa sportiva anche grazie al calore di Salerno, mentre oggi città e provincia vivono con freddezza l’attesa per il derby contro una storica rivale causa mix tra rassegnazione, delusione e stupore. Tutto può accadere, lo ribadiamo: a chi scenderà in campo appoggio totale. Tuttavia è tempo di investire: la Salernitana ha bisogno di 4-5 pedine di categoria ed esperienza, anche a costo di fare qualche sacrificio economico.