Riascoltando l’ultimo intervento del presidente Danilo Iervolino e leggendo qualche recente comunicato, possiamo dire senza timore di smentita che gli argomenti siano stati trattati praticamente tutti. A ridosso della gara contro il Cagliari, ad esempio, si dice ad un padre – abbonato – che vuol portare il figlio – pagante – allo stadio che, se si mettono vicini, può scattare un provvedimento disciplinare, addirittura l’inserimento in una blacklist. “Bisogna rispettare i posti”, come se lo stadio fosse un teatro o un cinema e gli spettatori una componente “passiva” che si limita ad assistere allo spettacolo. Tutto mentre il Mary Rosy, off limits per i tifosi granata, accoglieva esponenti di club a tinte azzurre che, in sede, facevano firmare maglie del Napoli. Nel calderone, però, non manca nulla: la battaglia agli agenti, le future plusvalenze, le frecciate ai giornalisti, il tormentone curva Nord, riferimenti al bilancio, l’analisi del divorzio con Paulo Sousa e la riconferma del direttore sportivo De Sanctis.
Oggi, dopo quella conferenza stampa fiume che ha fatto passare in secondo piano la presentazione di Filippo Inzaghi, riteniamo che all’appello manchi un solo argomento: il mercato di gennaio. Già, perchè nè il presidente, nè il direttore sportivo nè i collaboratori più stretti hanno promesso al pubblico investimenti concreti per trasformare una rosa incompleta e senz’anima in un gruppo competitivo e in grado di conquistare la terza, storica salvezza consecutiva. Si possono cambiare anche dieci allenatori, ma il difensore centrale forte manca come il pane, a centrocampo occorrerebbero un regista e un vice Coulibaly, a sinistra non c’è il vice Bradaric da 14 mesi e anche a destra andrebbero fatte riflessioni. Senza dimenticare che davanti segna solo Dia e, non a caso, si sta provando a rivitalizzare Simy dopo avergli impedito di svolgere il ritiro in gruppo in attesa di piazzarlo altrove. La speranza è che la voglia matta di Inzaghi di rimettersi in pista non equivalga ad un accontentarsi. Non si tornerà ai tempi dell’Instant Team – si spera – ma il rischio concreto è di dover spendere tanto a gennaio proprio per aver risparmiato nei tre mesi estivi.
