Una protesta civile, una manifestazione d’amore nei confronti della Salernitana ma di totale dissenzo verso una proprietà fisicamente assente e che ha ridimensionato da tempo le proprie ambizioni venendo meno a tante delle promesse fatte nella famosa conferenza stampa del gennaio 2022. La tifoseria, forse con qualche mese di ritardo, ha preso posizione e ha fatto fronte comune vivendo una giornata particolarmente intensa e significativa. Già ieri mattina gli esponenti del Centro di Coordinamento e del club Mai Sola si sono ritrovati allo stadio con l’obiettivo di affiggere striscioni contro la società. Appuntamento alle ore 11 ma, al netto dell’ok della autorità di pubblica sicurezza, tutto è stato rimandato al primo pomeriggio, con annesse costanti interlocuzioni telefoniche con lo SLO Mimmo Napoli che ha seguito da vicino e con spirito collaborativo l’evolversi della situazione. Alle ore 14:30 diversi ultras si sono ritrovati nel piazzale antistante la curva Sud discutendo sul da farsi e riscontrando la totale adesione dei tifosi circa la decisione di lasciare simbolicamente vuoto il settore per i primi 15 minuti. Nei distinti, invece, ecco i due striscioni. Questo il primo slogan: “In casa nostra nessun padrone, solo un presidente con ambizione”. L’idea è del Mai Sola e del presidente Antonio Carmando. Duro anche il CCSC capeggiato da Riccardo Santoro: “Salerno non merita questo scempio, Iervolino svegliati!”. Tutto sotto lo sguardo vigile delle forze dell’ordine che hanno eseguito controlli a tappeto chiedendo di leggere prima, e più volte, il contenuto dei suddetti striscioni. “Iervolino: noi ci siamo, tu dove sei?” si leggeva invece in tribuna.
Nei primi 15 minuti, come detto, spalti praticamente vuoti e nessuna persona presente nella parte inferiore della Sud. Si sentivano, in pratica, solo i 160 supporters ospiti. “Curva Sud vuota, questo meritate” altro slogan in bella vista. Poi tutti dentro, o meglio quei pochi che hanno deciso di esserci: circa 7500 spettatori e distinti e tribuna praticamente deserti. “Come al solito tocca a noi, salviamo la Salernitana” e via con il coro “Liberate la Salernitana” che ha riscosso approvazione da parte di tutto lo stadio. Sarà un caso, e non lo è, ma l’ingresso del pubblico carica una Salernitana sin lì imprecisa e che aveva rischiato di andare in svantaggio. La curva canta, i granata ne segnano due e il clima si rasserena. Applausi soprattutto per Adelaide e Amatucci, autore di una prova ottima a centrocampo. Coro contro Iervolino (il primo decisamente duro da tre anni a questa parte) all’intervallo e subito dopo il triplice fischio, quando gli ultras hanno ribadito alla squadra che la contestazione è ad oltranza contro la proprietà (oggi rappresentata da Milan) ma che non mancherà mai il sostegno alla maglia. All’esterno dello stadio clima cordiale tra tutti i gruppi ultras e organizzati, segnale evidente della ritrovata compattezza. Un solo, deprecabile episodio quando due giovani non appartenenti a nessun club hanno offeso sul personale un giornalista: persone che non rappresentano una città e una tifoseria civile, gente che ha pensato bene di aggredire verbalmente chi tifa per la stessa squadra e merita rispetto. Un gesto comunque isolato che non cancella una giornata intensa, ricca di contenuti e scandita da una protesta assolutamente pacifica.
FONTE TUTTOSALERNITANA