Che la società non sia pienamente soddisfatta del lavoro svolto da Walter Sabatini è cosa nota. Del resto, in caso di malaugurata retrocessione, l’orientamento attuale è quello di azzerare tutto e ridisegnare i quadri dirigenziali. Proprio per questo, in settimana, potrebbe esserci un confronto a Roma tra Iervolino, il direttore generale e i suoi più stretti collaboratori per fare il punto della situazione e analizzare quanto sta accadendo in questi giorni. Fummo tacciati di qualunque cosa quando i soloni del web lessero il nostro voto basso al mercato di gennaio. Tuttavia, purtroppo, i fatti sono sotto gli occhi di tutti: innesti tardivi, calciatori palesemente fuori forma o in difficoltà perchè provenienti da campionati meno competitivi, scelta di un allenatore che pratica il 4-3-3 sapendo che in rosa non ci sono nè terzini, nè registi. Con Inzaghi, di fatto, delegittimato nel corso della prima conferenza stampa mentre Liverani è stato difeso a spada tratta pur non avendo avuto un buon impatto con la Salernitana e con lo spogliatoio.
Certamente i problemi di salute hanno inciso sul lavoro di Sabatini, è fuor di dubbio che tutti vogliamo bene al direttore e che gli auguriamo di cuore di tornare quanto prima al massimo della forma. Tuttavia questo non vuol dire non analizzare le cose provando a raccontare una realtà che vede la proprietà scontenta, la Salernitana tristemente ultima e messa molto peggio rispetto al pre Sabatini. Il paragone con quanto accaduto a Verona, ad ora, è impietoso. Il collega Sogliano, con una situazione societaria ancora più grave e l’obbligo di ripianare le perdite, ha garantito introiti importanti al presidente Setti puntando, contestualmente, su giocatori giovani, pronti, affamati, tecnicamente validi. E risultati e prestazioni sono sotto gli occhi di tutti, segnale evidente che un gruppo può rendere tanto anche se rivoluzionato in pochi giorni. A patto che sia ben allenato, stimolato tutti i giorni con la presenza di un dirigente di polso sul campo. E si dirà ancora che “il budget a disposizione era poco”. C’è chi, a Salerno, ha dimostrato di poter fare calcio e di saper prendere giocatori oggi impegnati in competizioni europee senza una società, con il club gestito dalle banche e un ex generale della Guardia di Finanza come punto di riferimento. Sabatini è stato uno dei dirigenti più importanti della storia recente del calcio italiano e ha contribuito alla salvezza del 7% pur con qualche errore che, economicamente, pesa anche oggi. Purtroppo, però, ad oggi i volti nuovi hanno dato poco o nulla alla Salernitana.
FONTE TUTTOSALERNITANA