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Siamo su Scherzi a parte? Promettere l’Europa e prospettare la B a salvarsi dopo aver incassato tanti milioni
02/07/2024
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2 luglio 2024: Sottil va via ancor prima di svolgere il primo allenamento, Petrachi ci pensa ma alla fine resta pur costretto a depennare dalla lista i nomi dei calciatori più importanti opzionati in queste settimane, con un ritiro che rischia di partire in ritardo e che vedrà in campo giocatori con la valigia in mano e la testa altrove da tempo. Senza dimenticare che in panchina potrebbe sedersi Fontana, mister esonero che l’anno scorso ha ottenuto nientemeno che un decimo posto in C a Latina.

Mica è finita qua? Milan tratta due mesi con un fondo a quanto pare senza fondi (per informazioni chiedere a Lecco e Brescia) e Iervolino sembra abbia bloccato tutte le trattative in entrata parlando di progetto basato sulla sostenibilità e che, dunque, punta anzitutto alla salvezza in quella categoria che Salerno aveva lasciato a suon di vittorie e con un gruppo dal cuore d’oro grazie alla miglior proprietà della storia. La domanda sorge spontanea: possibile che chi prospettava una Salernitana da zona sinistra della classifica in A non possa fare uno squadrone in B, per quello che sarebbe un obbligo morale? Stiamo parlando di una società che  in meno di 30 giorni, ha incassato 25 milioni di euro per il paracadute, 4,5 milioni per l’ultima rata di Ederson, 2 per Bohinen, 1,5 per Mazzocchi e 3,2 da DAZN. Emittente che alla Salernitana ha garantito 90 milioni in tre anni. La tifoseria è pronta a dire basta dopo aver commesso l’errore di stendere tappeti rossi aprioristicamente abdicando al proprio dovere che imponeva contestazioni CIVILI ma decise in largo anticipo. Quando Sousa faceva suonare il campanello d’allarme e le veline parlavano di una preparazione sbagliata indicandolo come responsabile. Assurdo.

Oggi si sta toccando uno dei punti più bassi della storia della Salernitana, reduce da una retrocessione sportivamente parlando vergognosa, senza allenatore a sei giorni dal raduno in città per il ritiro e costretta a sondare il mercato di C per risparmiare qualche manciata di euro nella speranza che qualcuno offra cifre interessanti per i pochi elementi validi di una rosa costruita male l’estate scorsa e peggiorata ulteriormente da Sabatini. Quello che è stato applaudito a prescindere ma che ha fatto peggio del suo contestato predecessore, per intenderci. Quali sono le reali intenzioni? Si vuole portare la Salernitana in C in attesa di compratori, si vuole vivacchiare in B o si tenta di spiegare alla città i motivi veri di un calo d’entusiasmo apparentemente senza giustificazioni? Ormai sono rimasti veramente in pochi a fornire alibi di comodo alla proprietà. C’è chi se la prendeva con la politica, chi invitava ad andare a mare, chi proponeva come argomentazione massima la vedovanza nei confronti dei romani supportando le tesi dei falliti che si sostengono da soli e che sono scomparsi dalla vergogna (ma tanto “ci salviamo a febbraio” cit.) Ecco, se un giorno Iervolino dovesse andar via speriamo che lo possa seguire questa mandria social che, per un click in più, continuava a pontificare sul web attaccando chi provava a raccontare la verità e profetizzava – sperando di sbagliare – che la retrocessione potesse essere il male minore. Quanto sta accadendo oggi è decisamente triste, nemmeno ai tempi del trust – con una deadline e senza proprietà – c’era una confusione del genere accompagnata da un silenzio assordante e ritenuto dalla piazza anche poco rispettoso.

E se anche a fine agosto, come speriamo, ci si presentasse ai nastri di partenza con una buona squadra, davvero si pensa che i tifosi dimenticheranno questo semestre del 2024 in cui si è toccato il fondo? Lo ribadiamo: non ci sono alternative nè scusanti, la Salernitana deve partire come una delle favorite per il grande salto lottando per la A attraverso investimenti concreti. Magari ci sveglieremo domattina e leggeremo un grande cartello “Sei su Scherzi a Parte” affisso all’esterno della sede. Magari è soltanto un incubo e non è vero che  se non si vende non si compra. Più probabile, però, si acquisisca la consapevolezza di essere dinanzi ad una crisi societaria e tecnica con pochi precedenti e che richiederà un miracolo da parte del bravo Petrachi. Magari ne vende 15, ricava milioni e fa uno squadrone. Ma Salerno merita una società che sia felice di rappresentare un club con 105 anni di storia e un bacino d’utenza che ha pochi eguali in Italia.

Fonte TuttoSalernitana

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di Popolo Sportivo

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