Nulla contro i calciatori della Salernitana che, al netto di limiti tecnici palesi, hanno fatto quello che potevano contro un avversario di livello decisamente superiore e che ha schierato, di fatto, la miglior formazione possibile. Tuttavia, in diretta tv nazionale e con oltre 500 tifosi al seguito, è inammissibile fare una figuraccia del genere. I sei schiaffi fanno male. Non li meritano i tifosi, non li merita un allenatore che sta provando in tutti i modi a fare le proverbiali nozze con i fichi secchi ritrovandosi con un organico ridotto all’osso e la partenza di un altro titolare senza avere il sostituto pronto.
Il compito di Sabatini sarà particolarmente arduo. Perchè Iervolino non allargherà i cordoni della borsa come accaduto nel gennaio del 2022, perchè trovare acquirenti per molti di questi giocatori è una autentica impresa, perchè convincere gente di spessore ad accettare la sfida è complicato. Le responsabilità principali restano ovviamente della proprietà. Al terzo anno di A giocarsi una competizione ufficiale con questa rosa fa riflettere.
Anche al completo, questa Salernitana ha una difesa che subisce mediamente due gol a partita, un centrocampo numericamente ridotto all’osso e di scarsa qualità, un attacco formato da giovani scommesse e da atleti che purtroppo hanno bisogno di fare esperienza prima di essere pronti per la massima serie. Degli errori del precedente direttore sportivo abbiamo detto tante volte e non ha senso tornarci oggi: Bronn, Daniliuc, Sambia, Lovato, Legowski, Stewart, Botheim, Valencia, Ikwuemesi, 27 milioni per la difesa più perforata d’Italia, la bocciatura di gente che aveva fatto la storia.
Del resto Sousa lo aveva detto in tempi non sospetti e qualcuno aveva fatto veicolare il messaggio che fosse colpa di una presunta preparazione estiva sbagliata e di dichiarazioni che avrebbero destabilizzato uno spogliatoio in cui si parlano lingue diverse e che certo non si sarà fatto turbare da parole ahinoi profetiche dette da chi mastica calcio da una vita e ambiva a guidare una Salernitana competiva dopo il precedente miracolo sportivo.
Oggi è tempo di dare delle risposte. E se proprio la società non vuole confrontarsi con gli ultras e con i club “daspando” i giornalisti ritenuti sgraditi (ma che i più stretti collaboratori del patron stimano!), si risponda con i fatti investendo e portando a Salerno quei 6-7 innesti che servono come il pane. Non è la sconfitta di stasera a far suonare il campanello d’allarme, ma leggere quell’elenco di convocati al terzo anno di A fa storcere il naso ai tifosi.
Otto gol a Bergamo un anno fa, sei oggi, tutti gli stadi d’Italia che cantano “tornerete in serie B” : ci sia uno scatto d’orgoglio in campo già da domenica prossima dopo la vittoria contro un Verona in gravi difficoltà e ci siano soprattutto acquisti di livello, anche a costo di fare altri sacrifici economici. La serie A è un patrimonio troppo importante e bisogna rimediare agli sbagli fatti in estate.