Senza la penalizzazione del Cosenza, la Salernitana sarebbe in piena zona retrocessione. Si possono fare tutte le analisi e le riflessioni possibili, si devono riconoscere tanti alibi allo staff tecnico, ma i numeri certificano un avvio di stagione mediocre da parte dei granata. Quattro gare di fila senza vittoria, appena due successi su sette, terzo match senza reti all’attivo, 8 punti in totale che sono decisamente pochi se rapportati al calendario. La Bersagliera, fino a questo momento, ha affrontato in ordine cronologico un Cittadella in difficoltà, un Sudtirol non imbattibile con 1000 persone nel settore ospiti, una Samp in caduta libera con Pirlo al timone, un Mantova tecnicamente modesto, un Pisa non irresistibile come testimoniato dal ko di oggi a Castellammare e Reggiana e Catanzaro che lotteranno fino alla fine per evitare i playout. Senza gli errori della società, la politica del risparmio sul mercato e i clamorosi ritardi a luglio e agosto si poteva prospettare una partenza diversa, ma gli alibi stanno finendo per tutti e ora bisogna vincere. Certo, il calendario ora non è amico della Salernitana e prospetta un ciclo di fuoco da brividi. Si partirà a Palermo contro un’autentica corazzata spinta da 22mila persone, si proseguirà dopo la sosta con uno Spezia a ridosso della vetta senza dimenticare le trasferte con Cremonese e Sassuolo e le gare interne con un Cesena rivelazione – ma neanche tanto – e Bari, in uno clima che speriamo non sia da campo neutro come accaduto in passato all’Arechi. Insomma, 8 punti su 24 a disposizione è bottino magro per una società che aveva fatto proclami europei e che oggi fatica a star fuori dalle sabbie mobili della classifica. Andare alla sosta tra le ultime cinque e con l’ultima vittoria risalente a fine agosto non sarebbe il massimo. Oggi c’erano già 2000 persone in meno rispetto alle recenti gare interne e la gente ha lasciato lo stadio fischiando. Il credito si sta già esaurendo.
Fonte tuttoSalernitana