La premessa è d’obbligo: ogni opinione è legittima, da oggi sarà il campo il giudice insindacabile e promuovere o bocciare senza aver visto i calciatori all’opera sarebbe inopportuno e fazioso. Tuttavia, volendo fare un bilancio di questa sessione invernale di calciomercato, possiamo dire non condividiamo appieno questa esaltazione generale.
Ricordiamoci sempre che siamo ultimi in classifica, che più di tutti la Salernitana aveva bisogno di rinforzi (perchè 6 punti di distacco non sono pochissimi e il calendario da aprile in poi sarà tremendo) e che sussiste il punto interrogativo su difesa e attacco. Ha dunque ragione chi esorta ad essere cauti nei giudizi perchè la stragrande maggioranza dei calciatori arrivati era reduce da una pregressa inattività o proviene da campionati e contesti totalmente diversi dalla serie A italiana.
Senza dimenticare che il reparto offensivo dipende da chi, da mesi, voleva andare via ed è tra le cause principali di questo campionato negativo. Se poi gli esperti dei social, prima di ieri, conoscevano Gomis, il nuovo attaccante o Pasalidis chapeau! Allo stesso tempo evitiamo i catastrofismi: Zanoli e Pierozzi sono profili interessanti, Basic una certezza, nessuno conosce Vignato più di Sabatini e Boateng aggiunge cattiveria agonistica al reparto difensivo. Fosse anche al 50% della forma ci sarebbe da divertirsi.
E nulla vieta di pensare che Gomis sia il nuovo mastino del centrocampo e che Pellegrino possa trovare a Salerno la definitiva consacrazione e confermare quanto di buono si dice sul suo conto. Aggiungiamo: collocare altrove gente scontenta, sopravvalutata, non all’altezza o strapagata è un merito innegabile della società e della dirigenza, con tanto di monte ingaggi più leggero e qualche milione in più nelle casse.
La riflessione di tanti tifosi, però, è più profonda. Il pensiero comune è “Con questo budget non si poteva fare di più”. Può darsi. Ed è per questo che si valuta positivamente il lavoro di Sabatini che, rispetto all’Instant Team del 2022, si è dovuto muovere tra mille paletti seguendo le indicazioni legittime di una proprietà che aveva fatto operazione verità in tempi non sospetti parlando di “mercato in attivo” e necessità di cedere prima di acquistare.
Ci sta che Iervolino, dopo aver garantito investimenti forse unici nella storia del calcio salernitano, abbia preso del tempo per fare le opportune valutazioni e ridisegnare il progetto originario. Se poi non arrivano i risultati e c’è anche un accenno di contestazione, è ancora più comprensibile non aver fatto spese folli. Beninteso che questa rosa, con tutti i suoi limiti, al completo non è poi tanto peggio delle dirette concorrenti.
Fatte tutte queste osservazioni, qual è il nostro voto al mercato? Il 5 scaturisce dalla somma di tante cose, a partire comunque dal ritardo accumulato che ha costretto l’allenatore a giocare partite decisive in una situazione d’emergenza. Della coppa d’Africa si sapeva da tempo e tutti, dopo Verona e con un -2 dalla salvezza, si sarebbero aspettati qualcosa di diverso. Anche in attacco, probabilmente, bisognava andare su una certezza a prescindere da Dia o dal centravanti ufficializzato ieri proprio sul gong.
Lo ribadiamo: il voto non si riferisce agli acquisti in sè. Alcuni di questi giocatori non li conosciamo, altri sono giovani e dovranno dimostrare: può essere un 9, può essere un 4, ci sarà tempo per capirlo e speriamo con tutto il cuore che Sabatini abbia fatto un capolavoro prendendo, nei parametri, nove calciatori adatti per coltivare un grande sogno e conquistare il quarto anno di fila in A
Ad oggi la Salernitana ha tante incognite al centro della difesa (laddove si registrano infortuni seri di Fazio e Gyomber, non a caso si guarda ancora tra gli svincolati), è migliorata a destra, non ha il vice Bradaric, ha aggiunto qualità a centrocampo, ritrova peso offensivo con Dia e può contare su trequartisti di livello. E’ mancata la classica ciliegina, quel colpaccio che avrebbe consentito di chiudere il cerchio e formare il giusto mix tra scommesse e top player.
Ora, però, è inutile piangere sul latte versato o fare previsioni. A giugno si tireranno le somme. Nel frattempo scommettiamo tutti sul 5% e facciamo capire ai nuovi arrivati cosa sia in grado di dare la città di Salerno. C’è ancora tempo per vincere le famose sette partite, per trasformare i fischi in applausi, per provare a rientrare in gioco.
FONTE TUTTOSALERNITANA