Altro giro, altra direzione scadente a danno della Salernitana. Di Bello, quello della finale playoff di Verona del 2011 e che era al VAR nel recente derby perso a Napoli per i motivi che tutti ricordiamo, è stato protagonista in negativo dall’inizio alla fine con una serie di decisioni che hanno fatto infuriare i 18mila dell’Arechi. Dal vantaggio non concesso in situazione di quattro contro due al rigore negato nel primo tempo per fallo di mano nella stessa azione che avrebbe dovuto comportare il rosso a Pellegrini (intervento intenzionale, non può prendere mai la palla), senza dimenticare quell’episodio su Candreva lanciato a rete che grida vendetta e che ha visto Di Bello ammonire il capitano, mister Inzaghi ed espellere Avallone.
Il team manager, nei pressi della sala stampa, era furioso e ha urlato tutto il proprio sdegno. Non solo per il pessimo operato del fischietto brindisino (che De Rossi, invece, ha elogiato nella sua intervista) ma anche nei confronti di DAZN che, come spesso accade, sminuisce i torti a danno della Salernitana nelle rubriche dedicate alla moviola. La società è scontenta delle esternazioni di alcuni opinionisti e sia Inzaghi, sia Iervolino lo hanno detto pubblicamente subito dopo il derby perso col Napoli. L’Arechi, invece, ha fischiato copiosamente Di Bello, dalla tribuna è partito il coro “venduto, venduto” quando, nel giro di 30 secondi, ha negato un rigore netto alla Salernitana graziando Pellegrini. In entrambi i casi senza nemmeno richiedere l’aiuto del VAR. Ed è questo che fa arrabbiare per davvero: perchè pro granata non si pensa mai di avvalersi della tecnologia?