La Salernitana dovrà fare a meno di Jovane Cabral per quasi tutta la seconda parte del girone d’andata. Il calciatore, che era stato regolarmente inserito nella lista dei convocati venerdì pomeriggio, si è risvegliato sabato mattina con un grosso dolore al polpaccio al punto che, come detto pubblicamente da mister Inzaghi, non riusciva a camminare da solo. Le domande sorgono spontanee: quando si è fatto male? Ha preso una botta in rifinitura o c’erano problematiche pregresse non riscontrate per tempo? Gli allenamenti sono a porte chiuse da anni e diventa difficile farsi un’idea, ma voci di corridoio assicurano che l’ex Lazio aveva preso parte alle esercitazioni tattiche alternandosi con Tchaouna per una maglia da titolare.
Poi una telefonata allo staff medico, capitanato dal dottor Italo Leo, e la richiesta di ulteriori accertamenti diagnostici a causa di un dolore intenso e che si era riacutizzato ora dopo ora. Da qui il quesito: come è possibile che una botta rimediata il martedì in coppa Italia sortisca effetti negativi con tale ritardo? E ancora: chi aveva dato il placet per la regolare ripresa dell’attività? I tempi sarebbero stati così lunghi se non avesse forzato nei giorni successivi? La società, su indicazione del direttore sportivo, da tempo non fornisce bollettini medici sul proprio sito ufficiale, salvo poi i consueti dettati della solita talpa ai soliti noti che vivono di soffiate soprattutto per questioni inerenti l’infermeria.
Resta il fatto che quest’infortunio, l’ennesimo di tipo muscolare, rischia di trasformarsi nell’ennesimo caso di un avvio di stagione davvero da dimenticare e ricco di errori e contraddizioni. Cabral potrebbe essere estromesso dalla lista fino a metà dicembre per far posto a Simy: la decisione sarà presa a breve, per Inzaghi l’ex Crotone va inserito nell’elenco in modo da poterlo convocare venerdì sera per la trasferta di Reggio Emilia col Sassuolo. Ma l’assenza di Cabral, tra i pochi a salvarsi fino ad ora, è comunque di quelle pesanti.