Chi continua a ragionare in base a simpatie e antipatie commette un grave errore. Purtroppo, più volte in passato, parte della tifoseria ha dimostrato di essere insofferente a prescindere con qualcuno e ossequiosa con altri anche a cospetto di risultati scadenti. Del resto, in tribuna, oggi il tormentone ricorrente era “chissà cosa sarebbe successo se, al timone, ci fossero stati ancora i romani”. Alla fine basterebbe soltanto essere intellettualmente onesti e valutare i dati oggettivi. E, sotto questo aspetto, non è lesa maestà dire che Walter Sabatini sia tra gli artefici di questa retrocessione.
Quando il DG, tornato a furor di popolo e scelto dalla proprietà per accontentare e rasserenare la piazza, ha iniziato a operare sul mercato, la Salernitana era a 2 punti dalla zona salvezza e aveva conquistato due risultati utili di fila. Contro una big del campionato e sul campo del Verona che si sta dimostrando tabù per tutti. Oggi, invece, siamo a un passo dalla retrocessione aritmetica e sono peggiorati tutti i dati rispetto al girone d’andata.
E non regge l’alibi del poco budget a disposizione. Perchè qualche suo “odiato” predecessore allestì una signora rosa senza una proprietà alle spalle e con gli acquisti legati al placet di banche, trust e trustee. E perchè 1,3 milioni di euro era cifra più che sufficiente per prendere 2-3 calciatori di buon livello piuttosto che gente di nome che non ha dato assolutamente nulla alla Salernitana. Stavolta tutti gli acquisti invernali sono stati un flop e solo chi segue poco il calcio ha potuto attribuire un voto positivo al mercato di gennaio. Tra i peggiori della storia recente della Bersagliera. Si possono risollevare le sorti del fanalino di cosa con Pellegrino, Pasalidis, Gomis e Vignato? Riserve nelle proprie squadre che, oggi, faticherebbero ad essere titolari in B. Stesso discorso per Weismann, esattamente allo stesso livello di Simy e Ikwuemesi. Se poi aggiungiamo la perla Liverani in panchina, la bocciatura pubblica di Inzaghi ancor prima che i due si conoscessero e si confrontassero, l’assenza forzata al fianco di una squadra che aveva bisogno della famosa “legge marziale” calcistica che tanto aiutò nel 2022 allora il quadro è completo.
Perchè una Salernitana con poco budget e condizionata dall’indice di liquidità, ha comunque garantito all’Instant Flop una cifra vicina ai 7 milioni di euro. E oggi il bilancio è appesantito anche dal triennale da 4 milioni a Fazio (si contano sulle dita di una mano le gare in cui ha fatto la differenza in due anni e mezzo), dal milione garantito a un attaccante fuori rosa e dal quinquennale da 1,2 milioni di euro a Sepe. Terzo portiere della Lazio mai decisivo a Salerno. Esonerare Sabatini dalle responsabilità dopo la salvezza anche fortunosa del 2022 sarebbe dunque un enorme autogol.
FONTE TUTTOSALERNITANA