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Ricreare clima del 7%, a bocce ferme contestare civilmente la società: ultras e tifosi, patto di ferro
18/04/2025
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25 punti su 33, ben sette vittorie e undici risultati positivi. Se la stessa squadra che soffre tremendamente in trasferta viaggia quasi a una media playoff in casa, la differenza sta in un solo fattore: il pubblico. E’ vero, in campo esterno non è mai mancato l’appoggio del dodicesimo uomo. Tuttavia è all’Arechi che si crea spesso quel clima che trascina, aiuta, supporta e crea ulteriori difficoltà agli avversari. Al momento, per la gara del Tombolato, non c’è stata la caccia al biglietto che ci aspettavamo, ma si gioca a Pasquetta e i costi complessivi tra viaggio e organizzazione non sono alla portata di tutti. Ai 700 già sicuri di presenziare nel settore ospiti, però, si aggiungeranno altri salernitani che hanno acquistato il tagliando per le altre zone di uno stadio che vedrà i supporters della Bersagliera quantomeno in parità numerica rispetto ai “colleghi” veneti. Un fattore che pesa, che conta e che incide. Al punto che Marino ha chiesto espressamente di “aiutarci e trascinarci, fate in modo che lunedì prossimo sembrerà di essere a casa nostra”. Sarebbe importante che la società facesse di tutto per incentivare i tifosi, per far capire che ciascuno può essere utile ed importante al di là di ogni frase retorica e banale.

Salerno unita fa sempre la differenza ed entrare nelle scuole per coinvolgere i giovanissimi o predisporre ingresso gratuito allo stadio per studenti e scuole calcio (con gli abbonati che potranno portare due amici a prezzo ridotto) è un ottimo passo da parte dell’AD Maurizio Milan. Non basta. “Ai miei tempi si aprivano le porte degli allenamenti, eravamo una simbiosi con il pubblico, incarnavamo i loro valori, facevamo allenamento in provincia, percepivamo gli umori della gente. E questo si tramutava in prestazioni di gran cuore sul rettangolo verde” ha detto Pisano. “Basta con queste porte chiuse, è fondamentale che la squadra avverta la pressione anche in settimana. Dobbiamo spingere tutti insieme” ribadiva De Cesare all’esterno dello stadio Arechi nei giorni scorsi, mentre Menichini, a TuttoSalernitana, svelò uno dei segreti che condussero i granata alla salvezza nel 2019:

“C’era un certo distacco tra giocatori e pubblico e io so quanto può trascinare l’Arechi. Chiesi di far allenare la squadra a porte aperte, regalammo gadget a bambini e famiglie intrattenendoci con la gente. Da quel momento, fatta eccezione per il triste episodio che riguardò Micai, si rasserenò il clima e tutti si misero al nostro fianco per aiutarci. In casa ci trovammo 2-0 dopo pochi minuti, in trasferta trovammo le energie per arrivare ai rigori in 11 contro 10 e per vincerli. Ecco, ora andrebbe fatta la stessa cosa”. Del resto, nelle due occasioni in cui il club ha consentito alla gente di assistere agli allenamenti, sono arrivati due risultati positivi. E’ solo un caso?

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di Popolo Sportivo

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