20-25 milioni dal paracadute, 10 milioni quasi certi per i riscatti di Bohinen, Daniliuc e Mazzocchi, monte ingaggi dal primo luglio già dimezzato e la possibilità di incassare un’altra quindicina di milioni dalle cessioni già in agenda. Perchè, operando in anticipo e con gente capace, si possono piazzare altrove e a buon prezzo i vari Maggiore, Pirola, Bradaric, Dia, Coulibaly e Tchaouna. Con annessi stipendi risparmiati.
Chi, oggi, parla di B come un bagno di sangue dal punto di vista finanziario sta servendo volutamente alla società un assist per aggrapparsi ad un alibi. Quelli che si soffermavano sulla preparazione di Sousa e non sugli errori di De Sanctis e Sabatini, per intenderci. Del resto c’è chi, spacciando una speranza per una notizia, propina nomi di potenziali dirigenti che, già da calciatori, qui a Salerno non hanno certo lasciato il segno.
La verità è che la retrocessione, frutto degli errori della proprietà e non certo del caso o della sfortuna, può essere un problema solo se ci si affida alle persone sbagliate o se si decide di non investire dopo due sessioni di mercato ricche di errori e di calciatori che farebbero fatica in cadetteria. Il messaggio deve essere chiaro: non ci sono più scuse. Chi le fornisce, per motivi nemmeno tanto difficili da comprendere, farà danni alla Salernitana come già accaduto alla vigilia di questa stagione, con il partito dell‘ “andate a mare” fomentato da chi preferiva fungere da velina pur di non dire la verità
Lavorando già da oggi con un bravo direttore sportivo, si può arrivare a giugno con una situazione solida e serena. Non esistono scuse: c’è l’obbligo di allestire una squadra competitiva in un campionato tostissimo che avevamo vinto con merito grazie alla precedente società e nel quale torniamo a suon di record negativi.
Sostenibilità non sia sinonimo di ulteriore ridimensionamento, non può essere la tifoseria a pagare per gli errori di questa stagione che sarà ricordata come la peggiore della storia. Si dirà che in B certi stipendi sono insostenibili, che i diritti tv sono irrisori rispetto ai 90 milioni circa che DAZN ha inserito nelle casse societarie per un triennio. Tutto vero. Bisognava pensarci a gennaio, quando eravamo a -2 e si poteva ricapitalizzare per acquistare giocatori di spessore e non figurine e figuranti che andranno presto nel dimenticatoio.
Rifletta, la proprietà. Oggi il Parma, grande città con grande storia calcistica, festeggiava la promozione in A con 700 persone in trasferta. Quelle che Salerno portava a Gavorrano in C2 o a Rivisondoli per un allenamento. Non esistono progetti a lungo termine o chiacchiere: le squadre si fanno con investimenti, gente di calcio e giocatori forti muovendosi in largo anticipo e mettendo n preventivo anche qualche sacrificio economico. “Altrimenti avere mister miliardo o un trust è esattamente la stessa cosa” per riproporre un commento sul web che ci ha colpito.
Sia chiaro: nessuno vuol fare i conti in tasca a Iervolino. Uno che, in due anni e mezzo, ha investito milioni di euro garantendo due anni su tre di un certo spessore e fidandosi di collaboratori e dirigenti che poi hanno prodotto una terza stagione pessima. Un presidente motivato, che ritrova entusiasmo e che trasforma amarezza in voglia di riscatto vale più di cinquanta fondi stranieri o di altri imprenditori eventualmente interessati.
Il discorso è rivolto a quella parte di ambiente che, per un’esclusiva o un like in più, sta già partendo col piede sbagliato. Se tutti, in estate, avessero raccontato i fatti senza timori, oggi forse le cose sarebbero andate diversamente. La nostra redazione, però, è abituata a dire le cose in modo diretto, possibilmente in anticipo e per amore della Salernitana, anche a costo di imbattersi nella gogna dei social.
Non è da noi fare cattiva informazione e poi sparire nascondersi dietro aggressioni o minacce inesistenti: sosteniamo sia esercizio di pietismo che può far abboccare soltanto chi ama farsi prendere in giro. E i tifosi, quelli veri, meritano che anche stampa, opinione pubblica e operatori dell’informazione fotografino in modo esatto e coerente la realtà di casa granata, con onestà intellettuale. Anche a costo di non ricevere la soffiata. E comunque, ora più di prima, forza Salernitana!