Premesso che le responsabilità sono in capo alla società e che la contestazione dei tifosi è assolutamente legittima, possiamo dire che la sconfitta di stasera sia figlia anche di un mercato in entrata ricco di punti interrogativi e gravemente in ritardo come sottolineato con signorilità dal tecnico Giovanni Martusciello. Uno che oggi ha sbagliato tanto, ma che sta lavorando in condizioni difficilissime sin dal primo giorno di ritiro. Quello dei paletti imposti dalla società è un alibi, nel momento in cui si accetta il ridimensionamento e si resta con Iervolino al timone è doveroso assumersi le proprie responsabilità. E questo mercato non ha convinto sin dall’inizio, pur con qualche buon colpo e il tempo che dovrà passare prima di dare dei giudizi che possano essere definitivi. Ma a questa squadra servono sei titolari: dire il contrario vuol dire non aver visto le partite. In ordine: una difesa che ha preso 120 gol in due anni non può ripartire con Velthuis, Ruggeri, Njoh e Gentile, con Daniliuc schierato fuori ruolo e Gyomber lasciato libero per qualche decina di migliaia di euro. Lui che in B avrebbe fatto la differenza e che non avrebbe occupato posti nella lista over. Servono inoltre due centrali di spessore e un esterno sinistro, visto che la panchina di Bradaric per questo Njoh ha nel mercato l’unica spiegazione razionale. Viceversa altro errore grave del tecnico. A centrocampo la Salernitana è carente numericamente e qualitativamente: Tello (non giocava titolare in C), Amatucci, Maggiore (lo conosciamo), Adelaide (reduce da due infortuni gravi) e Soriano, fermo da un anno. Se ti permetti in lusso di far restare a casa due calciatori in questo reparto, devi avere le alternative pronte senza vivere alla giornata o sperare che un giovane, per quanto forte, regga certi ritmi fino a maggio. In attacco il solo Simy, dopo due mesi di lavoro e con la consapevolezza fosse reduce da un triennio negativo. Possibile non ci sia stata la possibilità di prendere anche un calciatore discreto di categoria per fare numero? Sulle fasce Tongya e Dalmonte arrivano da categorie inferiori, Kallon è reduce da due anni negativi. In sintesi: in due mesi di lavoro e a 6 giorni dalla fine del mercato, mancano 6 giocatori forti. Petrachi, lo ribadiamo, è dirigente di spessore che, dal punto di vista delle uscite, ha svolto un lavoro enorme. Se la società gli desse la possibilità di operare con un budget diverso, sicuramente farebbe la differenza in quest’ultima settimana. Tuttavia troppe scommesse, un ritardo evidente sulla tabella di marcia e tre reparti su tre carenti per numero e qualità. Pur con tutti gli alibi del caso, siamo certi sia esente da responsabilità? Una settimana ancora per piazzare i colpi che servono, anche a costo di battere i metaforici pugni sul tavolo.
Fonte tuttoSalernitana
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