E’ opinione diffusa e condivisibile che la Salernitana abbia infranto tutti i record negativi soprattutto per l’assenza di un dirigente in grado di fungere da sergente di ferro in uno spogliatoio del tutto anarchico, tutt’altro che attaccato alla maglia e nel quale ognuno remava in una direzione diversa rispetto al compagno. Milan, del resto, nel corso del suo ultimo intervento pubblico è stato chiaro: “Abbiamo bisogno di una figura apicale che riporti alla società le cose che avvengono al Mary Rosy, cosa che non è avvenuta in quest’annata così negativa”. “Qui solo chi suda la maglia” ha invece ribadito Iervolino. E Petrachi è l’uomo giusto al posto giusto e al momento giusto. Del resto basta ascoltare le sue interviste post Roma per capire che parte dell’ambiente giallorosso gli andasse contro proprio perchè non sempre c’è simpatia per chi, con durezza e senza guardare in faccia a nessuno, pretende ordine, disciplina e professionalità dentro e fuori dal campo. Proprio per questo, sin dal raduno pre ritiro che avverrà in città, il direttore sportivo granata parlerà al gruppo, lasciando da subito in disparte chi ha la testa altrove e non ha voglia di sudare per la Salernitana. Sarà stilato un rigidissimo regolamento interno, esteso a tutti coloro che faranno parte del gruppo squadra. Al campo di allenamento solo gente di calcio, in numero ridotto e senza intromissioni e invasioni di campo. Solo lui sarà deputato a parlare di mercato in pubblico e ci saranno sanzioni severe per tutti coloro che, come accaduto in passato troppe volte, spifferano fatti interni all’amico giornalista. Proprio per questo cambierà anche il modo di fare comunicazione. “Se in casa ho persone che, al posto di pensare alla vittoria, sprecano energie parlando fuori è ovvio che devo intervenire. Sono cose che non sono disposto a tollerare” ha detto poco dopo aver lasciato la Roma. Finalmente, verrebbe da dire.
