“Lavorerò per mettere a disposizione della Salernitana la mia esperienza. E’ chiaro che per me parleranno i risultati. Sono orgoglioso, maledettamente orgoglioso di stare a Salerno”. Inizia così la conferenza stampa del tecnico della Salernitana Martusciello, ufficializzato nel primo pomeriggio dalla società e già in città per visitare le strutture e fare la conoscenza dei dirigenti, della proprietà e dei calciatori che partiranno per il ritiro. Ci sono state poi le domande dei giornalisti:
Nella sua unica esperienza da allenatore in prima è retrocesso. Cosa è cambiato nel tempo?
“Stiamo parlando di 6 anni fa. Quell’esperienza mi ha aiutato tanto, non ripeterò errori dettati dall’inesperienza. Mi sentivo pronto a guidare l’Empoli, squadra che da calciatore mi permise di giocare a un certo livello. Il presidente mi affidò l’incarico, all’ultima giornata purtroppo non abbiamo mantenuto la categoria. Successivamente, però, sono stato in ambienti terribilmente superiori a quello. Non conta solo l’aspetto tecnico-tattico, ma anche la gestione quotidiana.Anche nel rapporto con i giornalisti. In passato ho sbagliato, anche nell’ordinario. Avere al mio fianco un direttore che mi ha voluto fortemente è un vantaggio. Dò aiuto e ne devo ricevere, siamo tutti sulla stessa barca. Ho l’autostima necessaria per guidare la Salernitana in una piazza meravigliosa, ma delicata”.
Quanto può aiutare aver lavorato con maestri come Sarri e Spalletti?
“Aggiungerei anche Giampaolo. Io ho le mie idee. Giocherò con la difesa a quattro, questo è il dogma di partenza. Poi è ovvio che mi adeguerò ai calciatori a disposizione e che in direzione ci porterà il mercato. Devo rispettare le caratteristiche degli atleti. Ok ordine, ok proporre il proprio credo, ma mi devo appoggiare sul gruppo che ho e che il direttore mi metterà a disposizione. Centrocampo a due o a tre cambia poco, a patto che le mezzali abbiano tempi di inserimento e proprietà di palleggio”.
Andrè Anderson le piace?
“Calciatore e uomo fortissimo, se lo chiediamo ce lo danno”
E’ più preoccupato dal ritardo accumulato o di ritrovare in gruppo tanta gente che vuole andare via?
“Non sono assolutamente preoccupato, la voglia è talmente tanta che sono serenissimo. Non voglio che passi il messaggio che sono presuntuoso, so che ci sono tante di quelle cose da fare che non mi soffermo su ciò che va oltre e che compete al direttore sportivo. Petrachi mi ha scelto, c’è stato subito feeling e sappiamo in quale direzione dobbiamo andare. Partiremo il 9 per Rivisondoli dopo i classici due giorni per le visite mediche. Noi non dobbiamo fare promesse, parlare di obiettivi è sbagliato.Il fatto di essere retrocessi non vuol dire stravincere e non ci conviene fare proclami. Vogliamo portare la gente allo stadio, si percepisce l’amore per la Salernitana e dobbiamo ricompensarvi. Io ho solo il lavoro come arma a mia disposizione. Siamo in uno stato embrionale del progetto, attraverseremo le difficoltà aggiungendo mattoncino su mattoncino giorno dopo giorno”.
Mister, che serie B si aspetta?“Rispetto alla A c’è enorme differenza, ma il gioco del calcio è uguale in tutte le categorie. E’ ovvio che la squadra deve avere totale conoscenza di ciò che si deve fare, dell’avversario, di ciò che serve per vincere quante più gare possibili. Non sono tra quelli che chiede gente fisica, a me interessa l’atleta che sa giocare al calcio. Nella squadra attuale, a centrocampo, ho persone di spessore assoluto, a patto che siano motivati. E’ questo che farà la differenza. La Lazio ha perso a Salerno pur essendo terribilmente più forte, invece abbiamo avuto problemi perchè eravate più carichi e intensi”.