Sarà pur vero che Dionisi, a differenza dei colleghi Inzaghi, Viali e Caserta, non ha predisposto una marcatura ad uomo lasciandogli molta libertà d’azione, ma nessun aspetto tecnico-tattico può sminuire una prestazione da 8 in pagella. Probabilmente la migliore da quando indossa con successo la maglia granata risultando l’innesto più azzeccato della sessione estiva del calciomercato. La Fiorentina, società proprietaria del cartellino, si stropiccia gli occhi e si strofina le mani, consapevole di avere in casa un autentico predestinato e un giocatore che, continuando così, non farà fatica a raggiungere la convocazione in Nazionale. Erano anni che, in quel ruolo, la Salernitana non poteva contare su un atleta del calibro di Lorenzo Amatucci, un ragazzo dal futuro assicurato e che, al netto della giovanissima età, ha preso per mano il centrocampo granata trascinandolo sin dal match d’esordio contro lo Spezia. Per lui garantiva Roberto Breda, uno che di mediani ne capisce e che ha avuto la possibilità di allenarlo per sei mesi a Terni cucendogli addosso con frequenza la maglia da titolare. “Fidatevi di lui: sembra piccolino fisicamente, ma è un combattente che recupera tanti palloni e sa farsi rispettare anche in fase di costruzione”. Mai descrizione fu più azzeccata. Perchè questo talento dall’aspetto tranquillo e dal fisico mingherlino è un autentico mastino a tutto campo, uno che ringhia su tutti i palloni mordendo metaforicamente le caviglie agli avversari senza conoscere fatica e lottando dal primo al novantesimo.
A Palermo, come detto, è stato il migliore per distacco. Un 8 in pagella e una performance che vale da sola il prezzo del biglietto. Impossibile contare i contrasti vinti e gli interventi decisivi a ridosso della propria area di rigore, un autentico baluardo a protezione della difesa e quel valore aggiunto che ha fatto innamorare da subito i tifosi della Salernitana. Quelli che, contro il Pisa, gli tributarono una standing ovation di incoraggiamento quando perse il pallone che valse lo 0-1 degli ospiti. Una sbavatura assolutamente trascurabile rispetto a due mesi di livello assoluto, un lusso per la categoria. Ranocchia, Segre, Brunori, Di Mariano, Gomes, Henry, Insigne, Di Francesco. I big – o presunti tali – del Palermo si sono dovuti arrendere all’intelligenza tattica, allo spirito di sacrificio, al senso della posizione e alle enormi qualità di Amatucci, bravo e ordinato anche in impostazione. Trovatelo un ragazzo di 20 anni che, al Barbera e a cospetto di 25 mila spettatori, gioca di prima senza paura anche quando pressato. Un vero peccato non sia un calciatore di proprietà della Salernitana: da qui a pochi anni siamo certi che farà la differenza anche in A. Magari con i granata.
Fonte tuttoSalernitana